di Roberto Bracco – Una consuetudine che trae origine forse dall’invenzione del calendario e quindi dalla divisione del tempo in epoche determinate, impone che con l’inizio del nuovo anno si facciano propositi e promesse. Sembra quasi che l’uomo chieda aiuto ad un avvenire che gli sta davanti per dimenticare e superare un passato che giace ormai alle sue spalle.
L’esperienza però ha ampiamente dimostrato a tutti: individui, popoli, nazioni, che l’aiuto richiesto viene sistematicamente ed inesorabilmente negato e quindi propositi, promesse e speranze sono destinati a scendere nella fossa comune della delusione e della sconfitta.
L’avvenire diviene ben presto passato, ed il passato prossimo somiglia perfettamente al passato remoto. Le sconfitte degli anni lontani sono identiche alle sconfitte dell’anno che sta spirando sotto i nostri occhi e saranno identiche a quelle dell’anno che deve ancora nascere.
Perché gli uomini sono condannati a nutrirsi del fosco delle illusioni? Non un giorno, che ormai è diventato un simbolo, può mutare la natura umana o può modificare il corso funesto dei sentimenti! Non un avvenire che si offre come un’opportunità di azione può porgere l’aiuto necessario a superare il passato! L’uomo deve continuare a sorbire la coppa amara delle proprie sconfitte perché vuole sollevarsi con le forze fallaci delle circostanze, del tempo e dei sentimenti!
Un anno è davanti a noi, ma esso non ci può aiutare. Una serie di propositi tumultuano nel nostro cuore; prendono forma, diventano promesse, programmi…ma essi non ci possono sollevare
Soltanto Dio che non è Dio del passato e dell’avvenire, perché è Dio dell’eternità che conosce soltanto un infinito presente, può “oggi” aiutarci a superare, non il passato, ma noi stessi: i nostri sentimenti insani, le nostre debolezze, le nostre inclinazioni peccaminose.
Si, Egli può aiutarci, non a formulare nuovi propositi o a pronunciare nuove promesse, ma a compiere nuove azioni, a raggiungere nuove mete.
Abbiamo bisogno non di un anno nuovo, ma di un cuore nuovo, non di un avvenire tanto allettante quanto impotente, ma di una mano poderosa e misericordiosa che ci sollevi in alto.
Non importa quale data segna il nostro calendario: prostriamoci davanti all’Eterno, affinché Egli ci raggiunga con la Sua potenza e ci dia una vita nuova, luminosa, traboccante del Suo amore!