UN NUOVO CANTO

di Agostino Masdea  –  “Cantate all’ Eterno un canto nuovo, cantate la sua lode nell’ assemblea dei santi.” Salmo 149:1.  – Leggendo la Parola non sarà difficile scoprire che Dio fa sempre cose nuove, e perciò spesso siamo esortati ad innalzare un cantico nuovo per celebrarlo.

La nostra innologia si arricchisce ogni giorno con nuovi canti, e comprende vari stili musicali. A volte però, ci sono stati problemi nelle chiese sulla scelta dei canti. Alcuni preferiscono solo gli inni classici, altri esclusivamente musica contemporanea. Se guardiamo con attenzione anche alla storia della chiesa, scopriamo che il canto ha sempre subito un continuo ricambio. Ogni risveglio ha portato grandi benedizioni, sia nella vita dei credenti che per le anime salvate, ed un grande contributo è stato sempre dato da “nuovi canti”.

Questo non significa che tutti i nostri grandi inni debbano essere rottamati, sono sempre una benedizione, ma è un dato di fatto che quando Dio si muove ed opera nella chiesa ispira sempre nuovi canti.

Il focus comunque non dovrebbe essere mai “sull’età” dei canti che cantiamo, quanto sul modo come vengono cantati. Che siano nuovi o che siano antichi, il pericolo di cantarli con superficialità e distrazione è sempre reale. A volte devo constatare con un po’ di rammarico che il mondo canta le sue canzoni con più sentimento e con più passione di come noi credenti cantiamo le lodi al Signore nei nostri culti. E questo non onora certamente Dio!

Tutti i salmi che troviamo nella Bibbia e che apprezziamo, e nei quali troviamo conforto e benedizione, erano “canti nuovi” quando furono scritti. Alcuni lo furono in periodi di sofferenza, o durante l’esilio, e risaltano i sentimenti e le emozioni che i compositori provavano in quel tempo, altri sono espressioni di pura poesia e altri ancora sprizzano gioia e letizia. Come il Salmo 100 per esempio, che è un invito ad entrare nella casa del Signore “…con ringraziamento e nei suoi cortili con lode” ma aggiunge: “venite davanti a Lui con canti di gioia”. Ricordiamolo ogni volta che partecipiamo ad un culto.