L’Ammirabile

di BILLY SUNDAY    –   «Il Suo Nome sarà chiamato: L’Ammirabile».  Isaia 9:6  –   Anticamente ogni nome aveva un significato; ciò è ancora vero fra gl’india­ni e fra quei popoli che vivono tuttora in modo primitivo.  Ogni nome della Bibbia ha un signi­ficato, ed è di grande aiuto nella lettu­ra delle Scritture ricercare la definizio­ne propria di ogni nome. Vi sono nella Bibbia duecento cinquantasei nomi dati al Signore Gesù Cristo ; credo che ciò sia dovuto al fatto ch’Egli è infinitamente al di là di quel che qua­lunque nome possa esprimere. Fra tutti i nomi dati al Signore Gesù Cri­sto, è mia intenzione considerare breve­mente questo: «Il suo Nome sarà chia­mato: L’Ammirabile». Guardiamo fu­gacemente nella vita del nostro Signo­re per vedere se Egli fu verace al nome che Gli fu dato per profezia ottocento anni prima che nascesse.

Ammirabile si dice di qualche cosa trascendentale, che si distingue dall’or­dinario, qualche cosa meraviglioso af­fatto singolare. Guardiamo se Gesù fu verace al Suo Nome.  Ammirabile nella Sua Nascita, perché non ve ne fu mai né mai ve ne sarà una uguale. Egli ebbe soltanto un geni­tore umano, pertanto ereditò la natura umana e la natura divina. Egli venne per essere il Principe dei principi, il Re dei re, eppure la Sua nascita non fu at­tesa con gioia com’è quella dei princi­pi, né avvenne in un palazzo reale.

Per Lui non vi fu posto negli alberghi ed Egli nacque in una stalla e fu raccolto in una mangiatoia. Malgrado ciò gli an­geli proclamarono la Sua nascita con gioia dal cielo, a pochi umili pastori che stavano vigilando i loro greggi nel­la notte. E’ facile comprendere come Egli sarebbe potuto venire con la pom­pa e la gloria del mondo di sopra. Sa­rebbe stato ugualmente un grande ab­bassamento per Lui nascere in una reg­gia, raccolto in una culla d’oro ed ave­re angeli per nutrici. Ma Egli rinunciò alle glorie del Suo regno.

Lo scopo della Sua venuta in questo mondo era per benedire e non per ma­ledire; per innalzare e non per abbas­sare; per cercare e salvare ciò che era perito; per dare la vista ai ciechi; per aprire le porte delle prigioni e mettere in libertà i prigionieri; per rivelare lo amore del Padre; per dare riposo agli stanchi; per essere di benedizione al mondo intero. Malgrado tutto ciò, non vi era stanza per Lui in questo mondo. Anche oggi, Egli desidera operare tutto questo, ma molti non hanno posto per Lui nei loro cuori.

Ammirabile nel Suo carattere, perché nessuno mai si è avvicinato ad esso nella perfezione. E’ ammirabile che il più grande carattere che sia mai esisti­to sia uscito da sì fitta oscurità, per divenire il più famoso in tutta la sto­ria. Che in quel particolare periodo di tempo, in quella contrada, fra quel po­polo sia nato Gesù Cristo può solo spie­garsi sulla base della Sua divinità. Al suo ritorno da un viaggio in Terra Santa ad un ministro di culto fu chie­sto che cosa lo avesse maggiormente colpito.  « Nazaret » egli rispose, e per questa ragione : « E’ ancora oggi abitata dalla stessa specie di gente che vi viveva ai tempi di Gesù, e quella gente è la peggior spe­cie che io abbia mai visto in nessun al­tro luogo. Pigri, cupidi, ignoranti e mal­vagi oltre ogni dire. Il pensare che Egli sia venuto fuori da un tal popolo è per me una prova certa della Sua divinità.

Ammirabile nella Sua vita. Ammira­bile nella Sua generosità, nella Sua pu­rezza e nel rendersi continuamente uti­le. Finanche i Suoi nemici non trova­rono altra accusa contro di Lui se non quella di proclamarsi Figlio di Dio e di fare il bene in giorno di sabato. Nep­pure la minima evidenza di egoismo o d’interesse personale può essere rin­tracciata nella storia della Sua vita. Egli aiutò sempre gli altri, ma neppure una volta aiutò se stesso. Aveva la potenza di far che delle pietre divenissero pa­ni, ma rimase senza cibo quaranta gior­ni. Inseguito dai nemici determinati a farlo morire, Egli vide un uomo cieco dalla nascita e si fermò per ridargli la vista, a rischio della propria vita. Egli non cercò mai il Suo interesse, ma vis­se per gli altri ogni giorno. Il Suo pri­mo miracolo non fu compiuto davanti ad una moltitudine che avrebbe potuto propagare la Sua fama, ma in una sper­duta contrada, per salvare da un’umi­liazione la moglie di un villico.

Ammirabile nei Suoi insegnamenti. Ammirabile nel modo com’Egli insegnò nella Sua semplicità e chiarezza e nella maestria di adattare gli insegnamenti ai singoli individui. Egli non ricercava la grandi folle, ma piuttosto i singoli.

I Suoi insegnamenti furono sempre comprensibili a coloro a cui Egli s’in­dirizzò. I più semplici Lo ascoltavano con piacere, perché comprendevano chiaramente ciò ch’Egli diceva. Egli sa­peva insegnare con parole semplici le verità più profonde. Nessuno ebbe biso­gno del vocabolario per comprendere il Sermone sul Monte. Oltre a ciò, Egli seppe rendere ancor più chiaro e sem­plice il significato dei Suoi insegna- menti servendosi di numerose illustra­zioni. Egli desiderava che il popolo comprendesse chiaramente i Suoi inse­gnamenti, ed ecco la ragione per cui fu sempre così interessante. Fece in modo che la gente potesse vedere le cose e vederle chiaramente. E’ ammirabile che questo umile Galileo che probabilmente non frequentò mai una scuola in vita Sua, divenisse il Maestro dei maestri di ogni tempo. La moderna pedagogia si sta avvicinando giorno per giorno al modello di Cristo.

Ammirabile nella Sua originalità. L’originalità di Gesù è una prova della Sua divinità. La mente umana non può creare nulla nel senso assoluto. Può co­struire su ogni specie di materiale, ma non può creare. Non esiste un’origina­lità spontanea propria di nessun uomo. Non è possibile immaginare nulla che non rassomigli ad un qualche cosa che si è veduto in precedenza o di cui si è sentito parlare. Posso ammettere per vero che si pos­sa prendere un bove, un cavallo, un cane ed una pecora e sulla base di que­sti animali immaginarne tanti altri da riempire l’arca di Noè, ma è necessa­rio avere quale principio un bove, un cavallo, un cane ed una pecora. Qual­siasi animale si farà sarà semplicemen­te una modifica delle varie forme e pro­prietà di questi animali.

E’ detto che non vi è nulla di nuovo sotto il sole, e ciò è vero in un certo senso. Ogni cosa è il prodotto di qual­che altra cosa. Le prime carrozze fer­roviarie assomigliavano alle vecchie diligenze, e le prime automobili assomi­gliavano alle carrozze. E ciò è vero di ogni cosa.  Le storie che udiamo oggi sui popoli antichi sono più antiche dei popoli stessi ; se ne possono trovare di simili nelle letterature ancora precedenti, ma in nessuna parte si può leggere un qual­che cosa che assomigli neppure lonta­namente alle parabole di Gesù. Para­bole come il Figliuol Prodigo e il Buon Samaritano sono assolutamente nuove creazioni, ed esse testimoniano della divinità di Gesù, perch’Egli poteva creare.

Ammirabile nell’audacia dei Suoi in­segnamenti. Non solo fu ammirabile nel modo come insegnò, ma in ciò che insegnò. Egli affermò di essere più gran­de di Mosè. Pensate all’audacia di que­sto! Affermare una cosa simile ai giu­dei che consideravano Mosè quasi una divinità! Gesù affermò anche di adem­piere con la Sua vita le profezie e la legge di Mosè, e l’unico sforzo che Egli fece per provare la veridicità delle sue affermazioni fu quello di additare le opere ch’Egli faceva. La prima cosa che fanno gl’impostori è quella di smani­carsi per cercare di dimostrare quello eh essi pretendono di essere. Gesù non •    si rimboccò mai le maniche per cercare di convincere i Suoi nemici ch’Egli era il Cristo. Si può spiegare l’utilità di una lampada a petrolio, ma non ve bisogno di sprecare del fiato per cercare di illu­strare la potenza del sole. La primavera lo            dimostrerà, con i suoi germogli, i suoi fiori, le sue foglie; e la potenza di Cristo è chiaramente e convincente­mente dimostrata nelle nuove vite di uomini e donne che credono in Lui.

Gesù insegnò che sarebbero stati per­duti coloro che non avrebbero creduto in Lui. Trovatemi un posto in questo mondo che assomigli all’inferno stesso e lo troverete pieno di coloro che hanno rigettato Gesù Cristo. Non è forse vero? Gesù insegnò ch’Egli era uguale a Dio. Egli disse: «Chi odia Me odia an­che il Padre Mio» (Giov. 15:23). Avete mai sentito nessun altro fare simili af­fermazioni? Egli disse: «Venite a me voi tutti che siete travagliati ed aggra­vati ed IO vi darò riposo». Si offriva di portare il carico dell’intera umanità. Pensate! egli disse ancora: «Io sono venuto affinché abbiano la vita e l’ab­biano ad esuberanza ». Ed ancora: «Io sono la resurrezione e la vita ; chi crede in me, benché sia morto vivrà. E chiun­que vive e crede in me non morirà pun­to». Per certo Egli fu ammirabile in ciò che insegnò, nella Sua audacia. Non c’è meraviglia che nella Sinagoga di Capernaum, dove Egli insegnò come avendo autorità e non come gli Scribi, si levasse tale un mormorio che essi lo accusarono di eresia.

Ammirabile in ciò che profetizzò di Sé medesimo. Egli predisse la Sua mor­te, come sarebbe morto e quando sareb­be morto. E’ ammirabile, ch’Egli fosse tradito e consegnato nelle, mani di co­loro che cercavano la Sua vita, proprio da uno dei Suoi discepoli fidati; è am­mirabile ch’Egli fosse venduto per un prezzo così basso. Ammirabile il modo come fu condannato a morte da en­trambe le autorità quella civile e quella religiosa, e per la testimonianza di falsi testimoni, nel nome del Signore. Am­mirabili le torture crudeli, ammira­bile la morte sulla croce. Ammirabile fu anche il tempo della Sua morte: la Pasqua, divenendo Egli stesso la vera Pasqua, alla quale aveva puntato l’in­dice l’agnello pasquale per lunghi anni.

Ammirabile fu anche la grande pub­blicità della Sua morte; nessuna morte mai ebbe così tanti spettatori. Migliaia di persone erano a Gerusalemme, pro­venienti da ogni parte, per assistere alla Pasqua. Il cielo fu oscurato e il sole nascose la Sua faccia da quella scena tremenda. Un grande terremoto scosse la città; i morti uscirono dai sepolcri ed apparvero a molti. Il velo del tempio si divise da cima a fondo; fino a quel momento nessun occhio aveva mai po­tuto guardare al di là del velo, eccet­tuato l’occhio del Sommo Sacerdote una volta l’anno, il Giorno dell’Espia- zione.

Ammirabile nella Sua resurrezione. Egli l’aveva predetta ai Suoi discepoli, ripetutamente aveva loro detto, quando aveva accennato alla Sua morte, che sarebbe risorto il terzo giorno; ciò no­nostante tutti se ne dimenticarono al momento. Nessuno pensò di andare ai sepolcro la mattina del terzo giorno all’infuori delle donne ed esse lo fecero soltanto allo scopo di preparare meglio il corpo di Gesù per la tomba. Ciò dimo­stra come essi persero ogni speranza non appena lo videro morto. Alcuni la­sciarono la città, perché ci vien detto che due si recarono ad Emmaus. La maniera della Sua resurrezione fu so­prannaturale, nessuna mente umana avrebbe mai potuto immaginarla nella maniera in cui avvenne. Se un uomo avesse dovuto descrivere la resurrezio­ne del Signore nella maniera da lui stesso immaginata, certamente avreb­be pensato a terremoti, tuoni e grandi sconvolgimenti atmosferici; ad un suo­no simile a quello dell’ultima tromba che avrebbe proclamato agli atterriti abitanti di Gerusalemme ch’Egli era risorto. Niente di tutto questo, la Su resurrezione avvenne in maniera del tutto differente:

Un angelo fece rotolare via dalla boc­ca del sepolcro la pietra così silenziosa­mente come i germogli si aprono a Maggio e le donne che presto arrivaro­no sul luogo non videro nessun disor­dine, ma i pannolini con i quali Lo ave­vano teneramente avvolto erano ordi­natamente piegati e messi da un lato.

Ammirabili sono anche le Sue appa­rizioni dopo la resurrezione. Nuova­mente esse si verificarono in maniera ben diversa da come le avrebbero im­maginate gli uomini: Egli apparve a ciascuno dei Suoi amici ed ai Suoi mi­gliori amici, ma nessuno dei Suoi nemi­ci Lo vide. Io so che questa storia della resurrezione è vera, perché nessuno al- l’infuori di Dio avrebbe fatto seguire gli avvenimenti in questo ordine deter­minato. Se la storia fosse stata falsa avremmo letto di un Gesù che si pre­senta a Pilato ed al sommo sacerdote ed agli altri che Lo avevano messo a morte per provare ch’Egli era risorto.

Ammirabile l’effetto del suo insegna­mento sul mondo. Egli non lasciò delle università per promulgare la Sua dot­trina, ma l’affidò a pochi umili pesca­tori, i cui nomi sono oggi i più illustri della storia. Considerando le cose da un punto di vista umano, com’era gran­de la probabilità che tutto ciò ch’Egli aveva detto sarebbe stato dimenticato nello spazio di un breve tempo. Egli non scrisse mai un sermone, non pub­blicò nessun libro, niente di ciò che dis­se fu inciso su pietra, malgrado ciò la Sua dottrina dura da duemila anni. Uomini sono andati fino agli estremi termini della terra proclamando que­sta dottrina, operando insieme miraco­li. Nazioni intere sono uscite fuori dal­l’oscurità e dalla degradazione del pec­cato, facendo sì che i deserti germo­gliassero come la rosa.

Egli è fedele al Nome, perch’Egli è un meraviglioso Salvatore OGGI. Tu devi solo alzare gli occhi per render­tene conto, perché la Sua salvezza è operante oggi in ogni parte della terra.

Quando Giovanni Battista mandò, dalla prigione, due dei suoi discepoli a Gesù per chiederGli : « Sei tu colui che ha da venire o ne aspetteremo noi un altro? ». Gesù mando questa risposta a Giovanni: «I ciechi ricuperano la vi­sta, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risuscitano, l’Evangelo è annunziato ai poveri»; ora questa prova della Sua potenza è evidente in quasi ogni parte del mondo oggi come lo era in Galilea. Se hai occhi per vedere le opere di Dio, le riconoscerai in ogni dove. I cieli di­chiarano la gloria di Dio… ma la gente ha gli occhi bendati per non vedere.

Jerry McAuley, un uomo che era vis­suto di crimini, e che non aveva mai udito il nome di Dio se non profanato, cieco e sordo ad ogni cosa di bene quanto una pietra, una domenica nella cappella della prigione udì citare un verso delle Scritture che attrasse la sua attenzione. Desiderò poter leggere con i suoi occhi il verso nella Bibbia e per questo motivo chiese di averne una nel­la sua cella; ottenutala cominciò a cer­carvi il verso. Non conosceva altra vi” sicura se non quella di cominciare a leggere dal primo capitolo e continuare nella lettura capitolo dopo capitolo fin­tanto che non l’avrebbe trovato. Il ver­so che desiderava era nel libro agli Ebrei, nell’ultima parte del Nuovo Te­stamento.

Jerry continuò a leggere capitolo do­po capitolo e giorno dopo giorno sem­pre ricercando quel verso, ma prima ancora che riuscisse a trovarlo egli tro­vò il Signore Gesù Cristo, proprio come anche tu che leggi potresti fare, se sol­tanto vorresti essere onesto con Dio e permetterGli di operare in te, mentre leggi la Sua Parola. Da quel giorno tutti coloro che entrarono in contatto con Jerry McAuley conobbero che gli occhi dell’uomo nato cieco erano stati aperti in lui. Egli cominciò a predicare in una Missione aperta in una strada di New York dove non credo sia mai stato pre­dicato un sermone in cui almeno un’a­nima non sia stata convertita.

Molti altri uomini una volta emissari di Satana stanno oggi predicando il Vangelo, perché la luce di Dio li ha fermati e la voce di Gesù Cristo li ha convinti, come a suo tempo fu per Saulo da Tarso. Sì, Egli è un Ammirabile Sal­vatore, perché può salvare appieno oggi.

Un grande chirurgo è colui che può salvare il novanta per cento di quelli sui quali opera, ma osserviamo: Gesù Cristo non ha mai perso un caso. Non vi è stato mai un caso troppo disperato, il         quale Egli non potesse salvare. Egli non ha mai respinto nessuno che since­ramente e con onestà di cuore Gli si è avvicinato. Ed Egli è lo stesso: ieri, oggi e in eterno.

Ed ora vengo all’ultima evidenza che voglio presentarti che dimostra che Egli è fedele al Suo Nome; cioè: Egli è un Salvatore Ammirabile, per­ché ha salvato me. Niente può essere tanto convincente per un uomo quanto la sua esperienza personale. Sono tanto certo di essere un figlio di Dio quanto lo  sono di essere il figlio di mia madre, e con la stessa convinzione come so di es­sere nato nel modo naturale, così so di essere nato dello Spirito.

Ed ora permettimi di rivolgerti que­sta domanda: Ha questo Salvatore Am­mirabile salvato il tuo cuore? Quando vi sono così tante prove schiaccianti che Egli ha salvato attraverso i secoli e che Egli salva ancora oggi, e che non vi è altra salvezza all’infuori di Lui, non è incredibile che si possa essere indiffe­renti alla domanda di Gesù Cristo?