NIENT’ALTRO CHE CRISTO

 
di David Wilkerson 

C’è un vecchio canto di chiesa che per me ha un significato profondo. Dice: “Gesù ha una tavola apparecchiata dove  mangeranno i santi. Egli invita il Suo popolo eletto, Vieni e mangia”. Quella tavola si trova nei luoghi celesti, e per fede noi siamo seduti lì. Paolo conferma che Egli “ci ha fatti sedere con Lui nei luoghi celesti in Cristo Gesù” (Efesini 2:6).

C’è una tavola del Signore apparecchiata per noi nei luoghi celesti. Gesù disse ai Suoi discepoli: “Ed io vi assegno il regno, come il Padre mio lo ha assegnato a me, affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno” (Luca 22:29,30). Mosè, Aronne, Nadab, Abihu e gli anziani di Israele mangiarono alla tavola del Signore sul monte Sinai. “E videro il Dio d’Israele; sotto i suoi piedi c’era come un pavimento lavorato di zaffiro, della chiarezza del cielo stesso. Ma egli non stese la sua mano contro i capi dei figli d’Israele; ed essi videro Dio, e mangiarono e bevvero” (Esodo 24:9-11).

Che quadro meraviglioso: settantaquattro uomini di Dio, seduti con Lui, a mangiare e a bere! Che tavola soprannaturale! Quale gloria doveva essere! Doveva essere così imponente che nessuno tranne Mosè poteva realizzarla; era sopra le loro teste. Aronne si alzò da quella tavola divina e realizzò un vitello d’oro. Nadab e Abihu offrirono un fuoco strano e furono consumati da Dio.

I re d’Israele avevano una tavola reale. Era un grande onore essere invitati a quella tavola speciale. Davide assegnò un posto a Mefiboseth nella sua tavola. “Davide gli disse: Non temere, perché intendo usarti bontà per amore di Gionathan tuo padre; ti restituirò tutte le terre di Saul tuo antenato e tu mangerai sempre alla mia mensa” (2 Samuele 9:7).

La Regina di Sceba si meravigliò del meraviglioso banchetto offerto alla tavola reale di Salomone. Rimase senza fiato vedendo “i cibi della sua mensa, gli alloggi dei suoi servi, il servizio dei suoi camerieri e le loro vesti, i suoi coppieri e le loro vesti” (2 Cronache 9:4). A quella tavola, la Regina di Sceba vide ed udì quello che succedeva. Alla fine concluse: “Beata la tua gente, beati questi tuoi servi che stanno sempre davanti a te e ascoltano la tua sapienza!” (2 Cronache 9:7).

A quella tavola, la sapienza del re si mostrò in tutta la sua intimità gloriosa. Lì, il re apriva il suo cuore a coloro che vi erano seduti. Nehemia diceva: “Avevo pure alla mia mensa centocinquanta magistrati, oltre quelli che venivano dalle nazioni circonvicine” (Nehemia 5:17). Queste tavole reali erano veramente delle feste nelle quali si celebrava di solito l’ospite.  Davide diceva del suo Signore: “Tu apparecchi davanti a me la mensa in presenza dei miei nemici” (Salmo 23:5).

Sto cercando di mostrare che nel Vecchio Testamento esisteva una tavola reale che era un prototipo ed un’ombra della tavola celeste. Coloro che erano assegnati a quella tavola regale consideravano un grande onore parteciparvi e non avrebbero mancato neanche ad un festino.

Davide aveva il posto assegnato alla tavola di Saul. Sedere a quella tavola diventò per lui un grande rischio, a causa della gelosia del re, e perciò Davide decise insieme a Jonathan di disertare quel posto per determinare se Saul voleva veramente ucciderlo. Jonathan disse: “La tua assenza sarà notata, perché il tuo posto sarà vuoto” (1 Samuele 20:18). Sicuramente sarebbe stato notato! “Il re si pose a sedere sulla sua sedia, come le altre volte, sulla sedia vicina al muro… ma il posto di Davide rimase vuoto”. Saul chiese: “Perché il figlio di Isai non è venuto a mangiare né ieri né oggi?” (v. 27).

Mi chiedo quanti riescono a vedere il senso spirituale in tutto questo. Saul certamente non è il prototipo di Cristo, né la sua tavola può essere paragonata alla tavola del Signore. Ma la tavola dei re del Vecchio Testamento, nel tipo e nell’ombra, è una vera figura della tavola celeste del Signore.

Paolo ci parla dicendo: “Celebriamo la festa” (1 Corinzi 5:8). In altre parole, cerchiamo di capire bene che ci è stato assegnato un posto nei luoghi celesti a tavola con Cristo. Paolo sta dicendo: “Fatevi vedere! Che non si dica di voi: Il tuo posto è vuoto!”.

Se Saul poteva dire di Davide: “Perché non è venuto alla mia tavola? Dov’è?”– il Signore non può dire la stessa cosa di noi? Il nostro Signore può dire: “Ti ho assegnato un posto a sedere alla Mia tavola. E’ il posto in cui i miei servi vedono il Mio volto, odono la Mia saggezza e imparano a conoscermi. E’ qui che li nutro con il pane della vita. E’ un grande onore! Perché la prendi così alla leggera? Perché non occupi il tuo posto? Corri di qua e di là lavorando per me e parlando di Me; ma perché non ti siedi con Me e non impari da Me? Dove sei?”.

La verità è che noi non celebriamo la festa! Non comprendiamo la maestà e l’onore di essere stati scelti per sedere con Cristo nei luoghi celesti. Siamo troppo affaccendati per sederci alla Sua tavola.

Immagino il Signore che guarda sulla terra verso le moltitudini di persone che si chiamano con il Suo nome. Servi! Pastori! Missionari! Lavoratori cristiani! Santi di Dio! Mi chiedo, che cosa vuole più di tutto il Signore da coloro che affermano di essergli devoti? Cosa Lo benedirebbe di più e cosa Lo compiacerebbe di più? Forse costruirgli qualcosa? Fare altre chiese? Impiantare più scuole bibliche e più centri evangelici? Più case e più istituti per i sofferenti? Colui che non abita in un luogo fatto da mani vuole più di tutto questo! Salomone pensava di aver costruito per Dio un tempio immortale. In 50 anni, quel tempio andò in decadimento; e in meno di 400 anni, venne completamente distrutto. Alla luce dell’eternità, questo significa quattro battiti di ciglia. Cosa possiamo fare per adempiere la Sua gloria se Lui già ha tutta la gloria? Certamente non più esplosioni che finiscono in splendore e grandezza terrena.

L’unica cosa che il Signore cerca più di tutto nei suoi servi, nei suoi ministri e nei pastori è la COMUNIONE ALLA SUA TAVOLA! Unità intorno alla Sua tavola celeste! Un posto ed un tempo di intimità! Un continuo contatto con Lui per ricevere cibo, forza, saggezza e comunione.

Questa è una generazione che ha una rivelazione limitata del Signore Gesù Cristo perché troppe persone disertano la festa! I loro posti sono vuoti! Esiste ancora una visione così offuscata di Cristo nella chiesa odierna. Con tutte le predicazioni, le lodi e i discorsi infiniti su di Lui – pochi apprezzano veramente la tavola del Signore! Pochi conoscono la grandezza e la maestà di una simile chiamata in Cristo Gesù.

Abbiamo erroneamente estromesso la gioia spirituale dal nostro servizio – lo facciamo senza comunione. Facciamo sempre di più per un Signore che conosciamo sempre di meno! Corriamo di qua e di là, desideriamo ardentemente andare in qualsiasi posto su questa terra e dare i nostri corpi per la Sua opera – ma raramente celebriamo la festa! Trattiamo la tavola del Signore troppo alla leggera. Non vogliamo seriamente sederci vicino a Lui ed imparare da Lui!

Paolo parla di tre anni trascorsi nel deserto di Arabia. Questi furono tre anni gloriosi, nei quali sedette nei luoghi celesti alla tavola del Signore. Fu lì che Cristo gli insegnò tutto ciò che sapeva; fu lì che si manifestò in lui la saggezza di Dio. Per Paolo, la conversione non era abbastanza! Non gli bastava una visitazione soprannaturale. Non gli bastava aver ricevuto una visione accecante di Cristo e poi aver udito miracolosamente la Sua voce. Aveva avuto una visione fluttuante del Signore. Aveva sperimentato una delle chiamate più spirituali che un uomo di Dio abbia mai ricevuto.

Ma Paolo voleva di più! A volte nella sua anima gridava: “Oh, che Lo possa conoscere!”. Non ci meraviglia che abbia potuto dire all’intero sistema cristiano: “Mi ero proposto di non sapere fra voi altro se non Gesù Cristo e lui crocifisso” (1 Corinzi 2:2). Stava dicendo: “Che i Giudei di Gerusalemme si tengano il loro legalismo! Che i Sabbatici dibattano sui loro punti dottrinali! Che quelli che vogliono essere giustificati dalle opere continuino a comportarsi così. Lasciate che tutti nella chiesa pensino di potermi sorpassare con la loro saggezza terrena; per quanto mi riguarda, io non voglio altro che Gesù Cristo!”.

Paolo ritornò dall’Arabia con tre grandi decisioni, che avevano tutte a che fare solo con Cristo! Queste sono tre decisioni che Dio cerca in tutti coloro che siedono alla sua tavola.

Dalla croce in poi, tutti i giganti spirituali hanno una cosa in comune. Hanno frequentato la tavola del Signore, si sono persi nella vastità gloriosa di Cristo, e sono morti lamentandosi di conoscere ancora così poco di Cristo, desiderando ancora conoscerlo di più. Fu così anche con i discepoli, con Paolo e con molti altri padri della fede; fu così con Lutero, con Zwingli, con i Puritani, con i pii predicatori inglesi negli ultimi duecento anni, con uomini come Wesley, Fletcher, Whitefield, Mueller, Stoney, Mackintosh, T. Austin-Sparks. Ed è stato così anche con pii americani come Tozer, Ravenhill, e molti molti altri.

Che chiamata potente! Ma tutti avevano in comune la stessa passione dominante: ottenere una rivelazione sempre maggiore di Gesù Cristo. A loro non importava lo spettacolare, le cose terrene di questo mondo, il successo, l’ambizione o la fama. Essi pregavano — non per ottenere delle cose, non per ottenere delle benedizioni, non per essere usati, né per nient’altro — ma solo per ricevere una piena rivelazione della gloria e della vastità del loro Signore.

Il diavolo è agli sgoccioli, ha una grande rabbia perché sa di avere un tempo limitato, e per questo dobbiamo avere una rivelazione maggiore di Cristo! Satana sta mostrando una grande potenza, e l’inferno sta scatenando la sua furia su questa generazione. Le fortezze del nemico sono sempre più fortificate, più potenti, più astute di quanto lo fossero nelle passate generazioni. Senza dubbio, Satana sta rivelandosi al mondo come non ha mai fatto prima. La conoscenza di Satana, il suo potere, il suo regno, le sue opere stanno aumentando. Sta diventando più conosciuto, meno temuto e più accettato.

Una conoscenza basica su Cristo dataci da una scuola biblica non è abbastanza per questa guerra finale! Conoscere tutto ciò che Lo riguarda non è abbastanza. Una vita di studi su Cristo non è ancora sufficiente. Dobbiamo smettere di studiare Cristo; dobbiamo invece andare alla Sua tavola e lasciare che lo Spirito Santo ce lo riveli! Questo richiede molto tempo speso alla Sua tavola.

Ho letto volumi scritti su Gesù Cristo – i cui autori non Lo conoscevano! Erano clinici, precisi, dottrinalmente puri – ma senza vita! Non avevano mangiato e bevuto alla Sua presenza! Puoi conoscerlo solo stando molto alla Sua presenza, sedendo con Lui, udendo la Sua voce, aspettando che ti dia saggezza divina. Gli uomini occupati e preoccupati non arrivano mai a conoscerlo. Per anni continuano con una visione avuta nel passato. Per anni non ricevono una parola fresca, una nuova rivelazione da parte Sua. Cristo viene onorato dagli uomini, ma Lui non è la loro vera vita.

E’ meglio che tu non vada in questo mondo, dove i demoni regnano incontrastati, se non sei deciso ad avere una rivelazione maggiore della potenza e della gloria di Cristo! I principati e le potestà delle tenebre si prenderanno beffe di te. Non avrai impatto sul regno delle tenebre. Solo colui che conosce Cristo appieno, con una visione sempre crescente, potrà scatenare paura fra le file dell’inferno. Devi conoscere molto più che quattro leggi spirituali. Devi piegare spesso le ginocchia, devi uscire dalla stanza del trono — o sarai sconfitto davanti al nemico

C’E’ BISOGNO DI UN EVANGELO DI VASTITA’ PER RISOLVERE I CRESCENTI E COMPLICATI PROBLEMI DI QUESTA MALVAGIA ETA’! Dio non risolve i problemi — li annienta nella Sua vastità! L’uomo di Dio che ha una rivelazione della vastità di Cristo sempre maggiore non avrà paura dei problemi, del diavolo o di qualsiasi potenza sulla terra! Sa che Cristo è più grande di tutto questo.

La nostra visione di Cristo è troppo piccola, troppo limitata. Se avessimo una rivelazione della vastità di Cristo — infinita, illimitata, immensa — non ci faremmo più sopraffare dai problemi della vita. Negli ultimi dieci anni sono stati scritti troppi libri su “Come fare per…”, tanti da riempire la biblioteca nazionale di Washington. C’è un libro con una formula facile per qualsiasi argomento conosciuto. Tutto è basato su ciò che l’uomo dovrebbe fare per trovare sollievo. Pochi di questi libri hanno valore! Tutto è basato su rivelazioni limitate della vastità di Cristo.

Pensate a tutti i matrimoni in fallimento all’interno del popolo di Dio. Decine di consigli sono stati vani. I libri, le cassette, i seminari — tutto ha avuto poco effetto. La situazione sta solo peggiorando. Ciò di cui c’è veramente bisogno è ritornare alla presenza del Signore, al rifugio segreto della preghiera — sedere alla tavola del Signore, perdersi nella pienezza e nella vastità del Signore. La maggior parte di noi non sta cercando Dio! Non stiamo bevendo la Parola e non ci stiamo alimentando di Cristo, perciò diventiamo vulnerabili allo spirito di questa età.

Paolo era dedicato ad una rivelazione sempre maggiore di Gesù Cristo. Tutto quello che sapeva di Cristo gli era stato insegnato per rivelazione – sedendo alla tavola del Signore, e ricevendo in verità gli insegnamenti per mezzo dello Spirito. Egli diceva: “Per rivelazione mi ha fatto conoscere il mistero” (Efesini 3:3). Lo Spirito Santo sapeva i segreti profondi e nascosti di Dio, e Paolo pregava costantemente per ottenere il dono di grazia, affinché potesse capire e predicare “le imperscrutabili ricchezze di Cristo” (Efesini 3:8). Paolo diceva che abbiamo accesso a queste meravigliose ricchezze in Cristo. Parlando degli scopi eterni di Dio, diceva: “In lui abbiamo la libertà e l’accesso a Dio nella fiducia mediante la fede in lui” (v. 12).

Dio, aiutaci e perdonaci perché non sfruttiamo il nostro “accesso nella fiducia” alle Tue vaste ricchezze in gloria. Dio sta cercando credenti che non si accontentino di riconoscere la vera parola in mezzo ad un brusio crescente. Egli cerca coloro che desiderano con tutto loro stessi una rivelazione di Lui — un’intimità profonda e personale.

Quanti predicatori, quanti missionari e quanti insegnanti possono dire insieme a Paolo: “L’evangelo, che è stato da me annunziato, non è secondo l’uomo, poiché io non l’ho ricevuto né imparato da nessun uomo, ma l’ho ricevuto per una rivelazione di Gesù Cristo” (Galati 1:11-12)? Cosa stai insegnando? E’ forse qualcosa che ti hanno insegnato gli uomini? E’ forse la rivelazione di un grande predicatore? Hai una tua rivelazione personale? Sta crescendo? Vedi i cieli aperti?

Paolo diceva: “In Lui viviamo, ci muoviamo e siamo” (Atti 17:28). I veri uomini di Dio vivono in questo piccolo circolo; la loro vita, ogni loro movimento, la loro esperienza è avvolta solo da un interesse per Cristo.

Per anni nel mio ministero ho sentito che lo Spirito Santo mi spingeva verso la predicazione di Cristo soltanto! Il mio cuore gemeva quando non predicavo di Lui! Ma sentivo che il circolo mi stava troppo stretto, perché il mio cuore era diviso e non avevo una rivelazione che sostenesse una tale predicazione.

Non predicare nient’altro che Cristo: per fare questo bisogna che ci sia una rivelazione continua dello Spirito Santo! Altrimenti, finirai per ripetere una rivelazione stantia. Se lo Spirito Santo conosce la mente di Dio, se Egli cerca le profondità del Padre, e se Lui vive in me come una fonte di acqua viva che scaturisce — allora quella sorgente farà sgorgare una continua rivelazione di Cristo. Quella fonte aspetta ogni servo del Signore che desidera cercare il Maestro con calma, credendo in fede, confidando che lo Spirito Santo manifesti la mente di Dio. Abbiamo così poca fresca verità, così poca chiara e preziosa parola dal Signore. La chiesa è infestata da profeti cialtroni che se ne vanno in giro dicendo: “Dio mi ha detto” o “Ho una parola da parte di Dio per te”. La maggior parte di queste cose è spazzatura.

Ciò di cui c’è maggiormente bisogno oggi è la Sua parola infallibile — una rivelazione vera e vivente. Samuele riceveva questo tipo di parole da Dio, e tutto Israele lo sapeva. Di tutte le voci che si sentivano nel paese, la sua arrivava con potenza e nessuna delle cose che diceva cadeva a terra. Ci sono moltitudini di persone oggi che cercano di udire in mezzo a tutto il brusio la chiara parola di Dio. I santi sono sempre più stanchi di sentire voci, voci, voci. Cercano solo pochi chicchi di grano in una montagna di paglia.

Il popolo di Dio in tutto il mondo è pronto a muoversi nel Signore. Sono affamati, assetati, stanchi di tutte le leggerezze e le stupidità che si sentono dal pulpito. Mi scrivono chiedendo preghiere per i pastori, dicendo: “Non hanno parole da parte di Dio! Sono stupidi! Leggeri! Scherzano! Non hanno il fuoco! Niente di ciò che dicono ci sprona! Cosa possiamo fare?”.

Il Signore sta chiamando la Sua sposa; in Laodicea, c’è un residuo santo che prega e piange. La domanda è: Ci saranno abbastanza uomini di Dio con un’unzione sufficiente ed una fresca rivelazione che li sostenga? Le pecore supereranno i pastori? Ci sarà sostegno per coloro che vogliono andare a fondo con il Signore? Ci saranno saggi uomini di Dio che edificheranno e andranno avanti?

Solo Cristo è la luce. Se non decidi di predicarlo, non stai scacciando le tenebre! Il mondo intero giace nelle tenebre, e solo la luce può disperdere quelle tenebre. E quella luce non è NIENT’ALTRO CHE CRISTO! Alcuni di voi si trovano in un posto buio. Pietro diceva: “Noi abbiamo anche la parola profetica più certa a cui fate bene a porgere attenzione, come a una lampada che splende in un luogo oscuro” (2 Pietro 1:19). Paolo diceva: “Perché il Dio che disse: Splenda la luce fra le tenebre, è lo stesso che ha fatto brillare il suo splendore nei nostri cuori per illuminarci nella conoscenza della gloria di Dio, che rifulge sul volto di Gesù Cristo” (2 Corinzi 4:6). Giovanni diceva: “Il suo regno [di Satana] fu coperto di tenebre, e gli uomini si mordevano la lingua per il dolore” (Apocalisse 16:10).

Le tue opere buone non disperdono quelle tenebre! Le tue predicazioni su argomenti sociali non taglieranno la cortina tenebrosa! I tuoi vecchi appunti su Spurgeon otterranno lo stesso risultato! Neanche le storielle che racconti! Nemmeno tutte le tue esperienze personali! Ma ti dirò di più; se leghi le potenze delle tenebre non otterrai niente — se non splende la luce di Cristo in tutta la sua gloria! Le tenebre scompaiono — svaniscono — alla luce della gloria di Dio riflessa nel volto di Gesù Cristo! Consiglio a tutti i ministri cristiani di mettere da parte gli appunti, di smettere di studiare altre predicazioni, e concentrarsi solo su Cristo, nel segreto della cameretta. Serviamo lo stesso Dio. Riceviamo insegnamenti dallo stesso Spirito Santo, proprio come tutti gli uomini che hanno conosciuto appieno Cristo. E’ una questione di fame e disperazione!

Una volta ero un grande evangelista e giravo con un gruppo e molti collaboratori. Migliaia di persone venivano ad ascoltarmi. Ma stavo crescendo vuoto! Ero troppo occupato per ricevere la mia rivelazione. Piangevo! Mi trovavo solo e ferito! Nella mia disperazione, un santo di Dio mi diede una copia di “L’Armatura Completa di Un Cristiano” scritta da Gurnall. Mi ha distrutto! Dicevo: “Non conosco Dio come quest’uomo!”. Proprio così! Mi chiusi e cominciai a leggere gli scritti dei puritani: Sibbles, Brown, John Owens, Watson. Ho letto Baxter, Bunyon, Lutero, Zwingli. Poi ho letto gli scritti recenti: Wesley, John Fletcher, Darby, Stoney, Mackintosh, T. Austin-Sparks e così via! Tutti questi libri mi hanno solo fatto venire una gran fame di cercare il mio posto alla Sua presenza. Ho letto fin quando Dio mi ha detto: “FERMATI! MANGIA IL LIBRO!”.

Santi di Dio, MANGIATE IL LIBRO! Mettetevi in contatto con Dio! Mettetevi sotto il flusso della rivelazione divina! L’anno prossimo predicate Cristo più di quest’anno. Rimanete freschi! Predicate solo Cristo; andate di gloria in gloria! Predicazione di successo? Motivazione? Predicazione dell’auto immagine? Politica? Via tutto questo; questi sono solo gli espedienti di uomini senza rivelazione!

Paolo spiega chiaramente che Cristo era rivelato in lui, e non semplicemente a lui (Galati 1:16). Questa settimana ho ricevuto una preziosa lettera da un pio padre in Cristo. E’ veramente un uomo santo e per me è come sentire le parole dell’apostolo Paolo. Mi ha scritto: “Il fatto che Paolo vedeva ‘solo in parte’ non ha diminuito la gloria di quello che vedeva, né è stato per lui più difficile dichiararla. Io credo che nella nostra ricerca del Signore, dobbiamo riconoscere che abbiamo veramente bisogno della Sua conoscenza. La verità che cerchiamo è una verità che viene impartita in noi dallo spirito della vita – prima che in effetti divenga nostra. Sapendo questo, iniziamo a capire che Dio non vuole darci, né noi lo desideriamo, più di quello che possiamo digerire e costruire nelle nostre vite. La rivelazione può farci più male che bene se non corrisponde ad una ministrazione della vita nei nostri spiriti. L’Albero della Vita è ancora più piacevole di quello della Conoscenza. Soltanto conoscendo e vedendo Dio cresciamo fino al punto di sapere e conoscere misteri di verità che non potremmo mai scoprire con qualsiasi nostra ricerca”. “Operando in voi ciò che è gradito davanti a Lui” (Ebrei 13:21).

E’ blasfemia predicare che passeremo senza neanche un minimo cambiamento. E’ un crimine davanti a Dio predicare ciò che non ha funzionato con potenza nella nostra vita e nel nostro ministero. Potrebbe andar bene per alcuni predicare Cristo con contenzione, ma questo non va bene per l’uomo o per la donna di Dio! Dobbiamo predicare una rivelazione sempre crescente di Cristo – solo se quella rivelazione ha condizionato profondamente la nostra vita e ci ha portato un cambiamento radicale. La mia preghiera oggi è: “O Dio, fammi predicare solo ciò che comprendo per mezzo dello Spirito! Fa che sia una pienezza! Fa che diventi prima una parte della mia natura e del mio carattere. Fa che diventi parte della mia storia spirituale con il Signore”.

Paolo esprimeva una sua preoccupazione personale: “Che io non predichi ad altri e poi venga riprovato”. Certamente non avrebbe mai dubitato della sua sicurezza in Cristo. Ma la sua mente non era lì. La parola greca per “riprovare” significa qui “non approvato” o “indegno”. Paolo tremava al solo pensiero di stare davanti al trono del giudizio di Dio e di essere giudicato per aver predicato un evangelo che non aveva messo pienamente in pratica. Per questo motivo egli parla spesso di “vivere Cristo” o “Cristo che vive in me”. Agli occhi di Paolo, qualsiasi ministro che predica agli altri deve avere una conoscenza ed una pratica di Cristo sempre maggiore — o rischia di essere non approvato!

In chiusura, voglio porvi una domanda. E’ qualcosa sulla quale mi ha spinto lo Spirito Santo! Non potrai andare avanti e farti chiamare ancora servo di Dio se non rispondi! E’ il cuore di questo intero messaggio.

VUOI VERAMENTE NIENT’ALTRO CHE CRISTO? E’ VERAMENTE TUTTO PER TE — IL TUO UNICO SCOPO DI VITA? Dov’è il letame nella tua vita? Hai deciso di perdere tutte le cose solo per ottenere una rivelazione da parte Sua? Se vuoi nient’altro che Cristo, il tuo ministero non è la tua carriera — ma lo sarà la preghiera! Se Lui è tutto per te, rifiuterai la scala del successo e la reputerai malvagità! Ti nasconderai con Lui! Non dovrai elemosinare per cercarLo! Andrai spesso nella tua cameretta segreta, sapendo che nel momento in cui entri sei seduto alla Sua tavola! Adorerai! Oh sì, sederai alla Sua presenza, senza fretta, con amore, adorando con mani alzate, cercando la Sua presenza.

Molti di noi usano Cristo. Lo usiamo per proseguire il nostro ministero, per costruire il nostro regno. Commerciamo nel Suo nome! Dio, perdonaci!

LO AMIAMO? VOGLIAMO SOLO LUI? Fin quando non saprai che Cristo è tutto quello di cui hai bisogno e tutto quello che desideri, non andare ovunque nel Suo nome! Non fare niente nel Suo nome! Risolvi prima questa questione! Tutto quello che devi dare al popolo è ciò che hai di Cristo!