di LEWI PETHRUS – Avete notato chi sono i critici che biasimano i cristiani felici che lodano Iddio? Essi sono quelli che si mantengono ad una certa distanza e guardano dalla finestra come fece Mical, la moglie di Davide. Non c’è nulla di più pericoloso che stare in disparte e criticare quando qualcuno sta lodando e ringraziando Iddio.
I primi cristiani dovevano essere un gruppo felice. Secondo Atti 2:13 gli inconvertiti dissero che erano ebbri. Nell’originale abbiamo la parola “extasis” e da questa radice deriva la parola “estasi”. Tuttavia, questa parola non viene usata in riferimento ai discepoli, ma alla folla che stava vicino e li guardava con meraviglia e stupore. I discepoli erano felici e ripieni di gioia. Ai non iniziati sembrava che fossero ubriachi. Essi avevano libertà d’espressione e un coraggio formidabile. Le bevande alcooliche producono una temporanea esuberanza vitale. In assenza di questa esuberanza, l’ubriachezza produrrà una vivacità sostitutiva. Il battesimo nello Spirito Santo produce una nuova vita, potenza e intimità col Signore, intimità che è molto benedetta. Non c’è nessuno che possa descrivere e raccontare la gioia che invade colui che è battezzato nello Spirito Santo. Queste cose sono semplicemente soprannaturali e chi non le ha sperimentate non potrà capirle.
Quando lo Spirito Santo viene effettivamente in un cuore, c’è qualche cosa di indescrivibile e di incomprensibile. Al non convertito non piace questa manifestazione ed egli non vuole essere disturbato nel suo letargo. Satana e gli esseri umani si oppongono al cristiano felice. Nel leggere il Nuovo Testamento troverete che c’é poco che descrive i sentimenti che hanno avuto i cristiani, oppure i sentimenti che essi dovrebbero sperimentare. D’altra parte, troverete come gli empi hanno cercato di spiegare la gioia dei cristiani e di giudicarli. Festo disse che Paolo “vaneggiava” e che la molta dottrina l’aveva messo fuor di senno. Questo era la spiegazione di Festo. Il mondo sembra obbiettare che la gioia del cristiano ed il coraggio che l’accompagna non sono possibili. Ma questo è il distintivo di un cristianesimo vitale.
Dobbiamo ricordarci che non è possibile costruire la nostra comunione con Dio sulla base dei nostri sentimenti mutevoli. Se facciamo così, saremo sempre in errore. Altri suggeriscono che occorre frenare ogni espressione di gioia. Le chiese e sale di culto, in cui si assume questo atteggiamento, mantengono una calma ed un silenzio da tomba. Altri ancora vanno all’altro estremo, dicendo tutte le nostre benedizioni si trovano nel regno dei sentimenti. Ci si sforza per vedere quante più emozioni si possono produrre. Tali cristiani navigano continuamente in acque pericolose e su onde gigantesche. La via di mezzo, l’unica via per una vita ben equilibrata è quella edificata per fede sulla Parola di Dio.
L’umanità è molto strana. Si va sempre alle estremità, o ad una estremità o all’altra. Gli estremi sono sempre punti pericolosi.