DODOMA, TANZANIA (BosNewsLife) – Molti cristiani in Tanzania hanno avuto difficoltà a trovare un luogo di culto domenica 4 novembre, dopo che militanti islamici avevano attaccato e incendiato almeno tre chiese e danneggiato altre proprietà cristiane, nella città del più grande paese dell’Africa orientale come riferito da funzionari locali. La polizia dice di aver arrestato 122 seguaci del gruppo separatista islamico “Associazione per la mobilitazione e propagazione islamica (UAMSHO) che presumibilmente sono stati coinvolti nelle rivolte nella città di Dar es Salaam. Negli scontri del 12 ottobre nella periferia di Dar es Salaam, la bandiera UAMSHO è stata issata sopra la Chiesa evangelica delle Assemblee di Dio, come riferito da testimoni.
Non ci sono state segnalazioni di feriti in quella che comunque rimane di una situazione instabile e imprevedibile..
I Cristiani hanno detto che la violenza è iniziata da un incidente, avvenuto il 10 ottobre, in cui un ragazzo cristiano era stato presumibilmente “indotto a dissacrare” il Corano, ritenuto libro sacro dai musulmani. Dopo l’incidente una folla di musulmani ha minacciato di uccidere il ragazzo.
CUSTODIA PROTETTIVA
Quando la polizia ha portato il ragazzo in custodia protettiva, i MOB hanno preso d’assalto la stazione di polizia, chiedendo la consegna del ragazzo per punirlo. Il nome del ragazzo non è stato dichiarato subito.
L’ UAMSHO, secondo il riporto, ha strumentalizzato l’incidente per aumentare le tensioni nella campagna di rendere indipendente l’arcipelago semi-autonomo dello Zanzibar dalla Tanzania. Le violenze contro i cristiani sono in aumento sia sulla terraferma sia soprattutto a Zanzibar, che è principalmente a maggioranza musulmana. Secondo quanto riferito da Barnabas Fund un pastore locale, di cui non viene fatto il nome per motivi di sicurezza, ha dichiarato: «Le chiese hanno molto timore del gruppo islamico separatista UAMSHO, e temono che disordini possono scoppiare ancora».
Fonte: BOSNEWSLIFE