ANCHE SE…

di Agostino Masdea – “Anche se il fico non fiorirà e non ci sarà alcun frutto sulle viti, anche se il lavoro dell’ulivo sarà deludente e i campi non daranno più cibo, anche se…, esulterò nell’ Eterno e mi rallegrerò nel DIO della mia salvezza”. Abacuc 3:17-18

Quando le cose vanno bene possiamo essere ottimisti, fiduciosi e sereni. Come affrontiamo invece i giorni difficili, quando improvvisamente il temporale arriva senza preavviso o addirittura si trasforma in tempesta? Non è certo facile, ma questo profeta quasi sconosciuto, dal nome che forse significa “colui che lotta”, ci incoraggia a rallegrarci della bontà di Dio in ogni circostanza, nonostante i problemi che dobbiamo affrontare.

Nel primo capitolo del suo libro anche Abacuc ha le sue perplessità e i suoi “perché”. “Fino a quando, o Eterno, griderò, senza che tu mi dia ascolto? (1:2) “Perché mi fai vedere l’iniquità?” (1:3) “Non sei tu da sempre, o Eterno, il mio DIO…? (1:12) E allora perché Signore?

Non abbiamo bisogno di sapere il perché, quando la nostra vita è sballottata come una barca in un mare in tempesta, e succedono cose che non riusciamo a capire. È una fatica inutile cercare di darci delle risposte, ma dobbiamo semplicemente aggrapparci con tutte le nostre forze alla mano di Dio, affinché la nostra fede non vacilli. Anche se venisse un angelo dal cielo e ci spiegasse il perché, avremmo comunque difficoltà a comprendere.

Abacuc ci ricorda che a prescindere da quello che vediamo o che ci accade, possiamo guardare al Signore con fiducia, perché quel giorno, quando saremo nella Sua gloria, non solo comprenderemo tutto, ma Egli asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi.

Ansie, paure e ogni sorta di combattimenti, quel giorno cesseranno per sempre. “Così saremo sempre con il Signore!” 1 Tessal. 4:17.  

Padre, ti ringraziamo che, “anche se…”, tu non ci lasci in balia delle onde e “anche se…”, abbiamo una speranza eterna nei nostri cuori. Possiamo perciò confidare in Te, nella certezza del tuo infinito amore per noi.