di A.B. SIMPSON – E’ ragionevole che Dio si aspetti che noi confidiamo in Lui per il nostro corpo così come per le nostre anime. Se la nostra fede non è abbastanza pratica da portarci sollievo temporale, come possiamo essere istruiti a dipendere da Dio per tutto ciò che comporta gravi rischi?
Va bene a parlare di confidare in Dio per la distante e futura prospettiva della salvezza dopo la morte. Non c’è quasi un peccatore in un paese cristiano che non confida che un giorno sarà salvato, ma non c’è attaccamento alla fede in questo. E’ solo quando ci troviamo faccia a faccia con le questioni concrete e con forze schiaccianti che possiamo dimostrare la realtà della potenza divina di una vita soprannaturale. Per l’ammaestramento del nostro spirito, nonché per essere generosamente provvisti per i nostri bisogni materiali, Dio ha sempre insegnato ai Suoi figli a riconoscere Lui come Colui che provvede a tutti i loro bisogni, e di guardare a Lui come il medico che guarisce i loro corpi e come il Padre dei loro spiriti. Abbiamo imparato il significato di Geova-Rophi? (Vedi Esodo 15:23-27). Ha cambiato la nostra Mara di prova in una “Elim” di benedizione e di lode?
“Quando giunsero a Mara non poterono bere le acque di Mara perché erano amare; perciò quel luogo fu chiamato Mara. Allora il popolo mormorò contro Mosè, dicendo: “che berremo?”. Così egli gridò all’Eterno; e l’Eterno gli mostrò un segno; egli lo gettò nelle acque, e le acque divennero dolci. là l’Eterno diede a popolo una legge e un decreto e lo mise alla prova, e disse: “se tu ascolti attentamente la voce dell’Eterno, il tuo DIO, e fai ciò che è giusto ai suoi occhi e porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi io non ti manderò addosso alcuna delle malattie che ho mandato addosso agli Egiziani perché io sono l’Eterno che ti guarisco”. Giunsero quindi ad Elim, dov’erano dodici sorgenti d’acqua e settanta palme; e vi si accamparono presso le acque”.