Meditazione del giorno: Cristo, il più grande esempio

di Theodore Epp –  Leggere Filippesi 2:5-11  –   È palese che in Gesù ci fossero delle qualità simili a quelle di Dio che però Egli volle mettere da parte durante il Suo ministerio terrestre. Non si può rinunciare alle qualità della propria natura interiore, ma si può rinunciare al diritto di esprimerle esteriormente. Anche se Gesù era Dio ed aveva il diritto di mostrare le sua capacità, Egli accantonò questo Suo diritto in modo da poter venire in terra e diventare il Salvatore del mondo. Egli non smise di essere in forma di Dio così come lo era la Sua natura interiore, bensì smise di essere uguale a Dio fino ad annullare tutte le Sue capacità.

Ricordiamoci che Dio non umiliò il Suo figlio Cristo Gesù; Egli umiliò sé stesso. C’è una grossa differenza tra l’essere umiliati e scegliere volontariamente di umiliarsi. Gesù Cristo, di Sua spontanea volontà scelse di occupare la posizione più bassa a motivo del Suo amore per noi. Questa è la stessa attitudine che dovrebbe caratterizzare tutti coloro che hanno conosciuto Gesù come personale Salvatore. La Bibbia ha molto da dire in merito all’orgoglio e all’umiltà. Giacomo 4:6,10 dice: “Ma egli dà una grazia ancor piú grande; perciò dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili», Umiliatevi davanti al Signore, ed egli vi innalzerà.

1 Pietro 5:6 dice: “Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli v’innalzi al tempo opportuno”. Matteo 23:12 dice: “Or chiunque si innalzerà sarà abbassato; e chiunque si abbasserà sarà innalzato”.

“Non facendo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà, ciascuno di voi stimando gli altri piú di se stesso” (Filippesi 2:3)