GRANDI INNI: ROCK OF AGES (ROCCA ETERNA)

Questo famoso inno è stato composto da Augustus Montague Toplady (1740 – 1778). Fin da ragazzo l’autore dimostrò delle qualità straordinarie. Suo padre morì quando egli era ancora bambino e fu allevato da sua madre che lo adorava e lo viziava. Egli non piaceva ai suoi compagni e nemmeno ai suoi parenti, in parte per la sua straordinaria intelligenza, e in parte perché era malaticcio e nevrotico. Fu oggetto di molte controversie nei suoi brevi 38 anni di vita, ma egli non permise che queste lo limitassero. Fin da giovanissimo mostrò un profondo interesse nell’approfondire un rapporto personale con Dio. A 12 anni già predicava e a 14 cominciò a scrivere inni. Fu ordinato come sacerdote nella chiesa anglicana all’età di 22 anni. Sebbene considerato da alcuni arrogante e ostinato, stralci ed estratti dei suoi scritti provano che egli era un umile e devote seguace di Cristo.

Un estratto dal suo diario personale che Toplady che scrisse a 27 anni:

O mio Signore, non lasciare che il mio ministerio sia solo approvato, e che porti la stima e l’affetto della mia gente su questo tuo indegno messaggero; ma compi l’opera della tua grazia nei loro cuori; chiama i tuoi eletti; sigilla e edifica coloro che hai rigenerato; e ordina la tua eterna benedizione sulle loro anime! Fa che non dipendano dall’uomo, ma che riguardino solo verso di te.

Toplady era un fervente Calvinista, ed un avversario molto schietto della teologia Arminiana di John Wesley. Nel 1776, due anni prima della sua morte, scrisse un articolo sul perdono di Dio. Lo scopo di questa pubblicazione era di confutare le affermazioni di Wesley. Todlady concludeva quell’articolo con una poesia: Rock of Ages, che molti anni più tardi troverà il suo posto tra quegli stessi inni di ispirazione arminiana.

Testo originale di Rock of Ages

Rock of ages, cleft for me

let me hide myself in thee;

let the water and the blood,

from thy wounded side which flowed,

be of sin the double cure;

save from wrath and make me pure.

Not the labors of my hands

can fulfill thy law’s commands;

could my zeal no respite know,

could my tears forever flow,

all for sin could not atone;

thou must save, and thou alone.

Nothing in my hand I bring,

simply to the cross I cling;

naked, come to thee for dress;

helpless, look to thee for grace;

foul, I to the fountain fly;

wash me, Savior, or I die.

While I draw this fleeting breath,

when mine eyes shall close in death,

when I soar to worlds unknown,

see thee on thy judgment throne,

Rock of Ages, cleft for me,

let me hide myself in thee.

TRADUZIONE LETTERALE:

Rocca eterna, fesa (incavata) per me,
fa’ che io mi nasconda in Te.
Che l’acqua ed il sangue
dal tuo fianco ferito sgorghino
e siino la doppia cura del peccato.
Salvami dall’ira e rendimi puro.

Non l’opera delle mie mani
può adempiere ciò che la Tua legge esige.
Anche se il mio zelo non conoscesse respiro
Anche se le mie lacrime sgorgassero per sempre,
tutto questo non potrebbe espiare il peccato,
Sei Tu che devi salvare, Tu solo!

Non porto nulla nelle mie mani,
Semplicemente mi aggrappo alla tua croce,
Nudo vengo a te per essere rivestito;
Impotente guardo a Te per ricevere grazia,
Sporco, io corro alla Tua fontana.
Lavami o Salvatore, o io muoio.?

Quando io darò l’ultimo respiro,
Quando i miei occhi si chiuderanno nella morte,
Quando mi librerò verso mondi sconosciuti.
Ti vedrò sul trono del Tuo giudizio.
Rocca eterna, fesa (incavata) per me,
fa’ che io mi nasconda in Te.

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VERSIONE ITALIANA:

1. Rocca Eterna, vengo a Te

Un rifugio sei per me;

L’acqua e il sangue, buon Ges?,

Dalla croce desti Tu:

Salva il misero mio cuor

Dal peccato e dall’error.

2. Nessun opra di mia man,

Zelo, pregi: tutto ? van.

N? rinunce, o mio Signor

Nulla pu? placare il cuor;

N? il peccato cancellar.

Solo Tu mi puoi salvar.

3. Quando, vittorioso alfin

Terminar potr? il cammin,

Quando l’ali scioglier?,

Verso il cielo, ancor dir?:

“Rocca Eterna, vengo a Te

Un rifugio sei per me”!