HO FINITO LA CORSA…

di Agostino Masdea   –  Messaggio predicato il 9 Novembre 2000 in occasione del funerale della sorella Anna Bracco, moglie del pastore Roberto Bracco, fondatore della nostra comunità.

i) Vogliamo in questo giorno particolare benedire il Signore e siamo qui per dare il nostro ” arrivederci ” alla nostra cara sorella. Vogliamo anche  manifestare il nostro affetto e il nostro sentimento cristiano ai figli, ai parenti tutti. Le nostre parole risultano sempre insufficienti in queste circostanze, ma  la parola di Dio è sorgente di benedizioni in ogni circostanza; fonte di consolazione e conforto in momenti di dolore e di distacco, necessità dell’anima nostra per ogni giorno di vita che il Signore ci concede.

Apocalisse 14:13 “Poi udii dal cielo una voce che mi diceva: “Scrivi: Beati i morti che d’ora in avanti muoiono nel Signore; sì, dice lo Spirito, affinché si riposino dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono”

LA SORELLA ANNA.

– Il passo che abbiamo letto ci illumina sulla sua condizione attuale: BEATI I MORTI…

– Per l’uomo religioso, abituato ad una liturgia arida e vuota, questa parola suscita l’immagine estatica di una statua religiosa. Per i figli di Dio queste parole ricordano che c’è uno stato di ” PERFETTA FELICITÀ ” che viene gradualmente raggiunto ma mano che ci avviciniamo al Signore. (beati i poveri in Spirito… i mansueti… gli affamati… i puri di cuore; (Matteo 5: 1-11)

Realtà presenti (felicità relativa); realtà future (felicità perfetta)

– Questo è il processo che abbiamo verificato nella vita dei santi che ci hanno preceduto nella gloria; e anche per la nostra sorella  possiamo dire la stessa cosa.

– Particolarmente per questi ultimi tempi: la beatitudine cresceva… era evidente sul suo volto, e nonostante la sofferenza fisica la sorella Anna ha dimostrato un grande vigore spirituale fino all’ultimo giorno della sua vita terrena.

-Questo perché nonostante le difficoltà, le prove, le sofferenze che affrontiamo, noi siamo felici nella misura in cui ci avviciniamo a Dio.

MORIRE NEL SIGNORE;

– Non è possibile morire nel Signore senza ” VIVERE ” nel Signore. La sorella e morta ” nel ” signore, perché ha vissuto nel Signore.

– Ci sono a volte delle eccezioni: il ladrone sulla croce, tanti cari che hanno accettato solo in punto di morte il Signore… ma l’eccezione conferma la regola: Paolo poteva dire “ho combattuto il buon combattimento… ho finito la corsa… ho serbato la fede,”  perché aveva potuto dire prima “non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me.”

– Il valore di un atleta si giudica solo dal risultato finale. Quando TRIONFA non si ricordano che le cose positive e buone. Forse ha commesso degli errori, ma tutti vedono la gloria del trionfo. (2 Corinzi 2:14) TUTTI APPLAUDONO alla vittoria.

– Giudicare, a volte impietosamente, durante la gara non è saggio. Per uno spettatore si, ma non per uno che vive le stesse sofferenze e gli stessi travagli che portano alla vittoria. .
Non è facile condividere i travagli, le sofferenze, le ingiustizie, i combattimenti, le ansie, le persecuzioni, di un pastore.

– La sorella Anna ha sposato un uomo di Dio. Un uomo di Dio che ha sofferto tanto e lavorato tanto per l’opera di Dio.

– Quando la sofferenza viene dal mondo (Matteo 5:11) e diversa da quando viene dal giudizio dei fratelli, dall’incomprensione, da battaglie che potrebbero essere evitate se esercitassimo il nostro cristianesimo in maniera simile a quella del Maestro.

– Siamo stati ” insegnato ad amarci… ” questo è il testamento spirituale che abbiamo ricevuto dal fratello Bracco.

– Amiamoci fratelli, questo ci porterà ad evitare sofferenza gli uni agli altri perché se dobbiamo soffrire è meglio che ciò avvenga a causa del vangelo.

-La sorella ha ” sposato ” un uomo di Dio; ci sono tappe fondamentali nella nostra vita, una di queste è il matrimonio. Se avesse sposato un industriale, un grande medico… un politico, la sua vita sarebbe stata completamente diversa. Ma a fianco di un uomo di Dio è vero… si passa per le stesse sofferenze, ma si gode anche per il frutto meraviglioso che si porta alla gloria del Signore. In quante piazze, strade, locali, è stato annunciato il regno di Dio e la sorella ha testimoniato, insieme al marito, dell’opera di salvezza esperimentata in Cristo.

– Noi riconosciamo che dobbiamo onorare prima di tutto il Signore, ma anche i servitori di Dio come dice la parola sono degni di onore. La nostra presenza qui oggi ci fa ricordare l’opera spirituale che la sorella Anna insieme a suo marito hanno fatto per il Signore. Oggi abbiamo la gioia di poter dire: hanno tagliato il traguardo con fedeltà, hanno ricevuto la corona dalle mani di Gesù.

– D’altronde un uomo di Dio si ricorda non per ciò che ha fatto o costruito e che poi finisce insieme a lui nella tomba,  ma per ciò che rimane della sua opera e del suo ministero.

-La sorella era contenta, in questi ultimi tempi, di vedere che quel glorioso ministerio ancora porta frutto… attraverso il sito in Internet, dove abbiamo pubblicato articoli, libri e messaggi del pastore R. Bracco, riceviamo numerose email di incoraggiamento e di ringraziamento da chi ha apprezzato e amato questo uomo di Dio che… benché morto parla ancora.

CONCLUSIONE:  Vogliamo dire ” arrivederci sorella Anna ” ci vedremo in quella grande folla; dove non c’è più dolore e sofferenza, dove la battaglia sarà finita, non più incomprensioni e delusioni, non più funerali, non più divisioni e separazioni. Canteremo insieme ancora e canteremo il canto dell’Agnello, ceneremo alla Sua mensa, e grideremo con voce potente insieme: ” la salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono e all’Agnello.”