LA GIOIA

 

di GUIDO SCALZI – La natura umana è così fatta che non può vivere un attimo senza cercare un po’ di contentezza. Ma è ben difficile trovarla se non si cerca dove la si può trovare. Essa non può venire dalle ricchezze, dal danaro, dal buon successo o dagli amici; e neppure dalla buona salute. Questi sono elementi naturali che possono contribuire alla tranquillità della mente, ma non possono dare la felicità.

La vita è difficile. Da bambini, si guarda avanti negli anni e ci si aspetta di trovare la gioia nella pienezza della gioventù. Ma la gioventù vola via, lasciandosi dietro solo poche foglie appassite; e la virilità e la vecchiaia vengono spese rimpiangendo quello che si poteva fare e non si è fatto, o quello che si è fatto e non bisognava farlo.

La vita non è una pagina o il capitolo di un libro, ma è un libro di molte pagine e di molti capitoli, e pochi di questi sono illuminati dalla luce di una vera gioia. Perché? Perché la natura e la vita non possono dare la gioia; nulla può dare la gioia su questa terra. Essa può venirci solo dall’abbandono completo di tutto l’essere nostro nelle mani di Dio.

I PIACERI NON DANNO LA GIOIA

Che cosa dire della gioia proveniente dai piaceri? Tutti sanno che essa è fugace e che lascia la bocca amara. Tommaso Kempis ha scritto: “Ogni gioia carnale si presenta in modo gradevole e attraente, ma alla fine morde ed uccide! La falsa gioia viene dall’esterno e non soddisfa; la vera gioia nasce nel cuore e trasforma la vita dell’uomo. Essa non può venirci data che da Dio, come la pace, la salvezza, la salute ed ogni altro bene”.

Molti pensano che la gioia dipenda dalla fortuna, e si affidano a tutti i segni superstiziosi dell’umanità, sforzandosi continuamente di trovare la via della felicità attraverso la buona fortuna. Ma questo non è altro che illusione. Diceva uno scrittore: “Chi si accontenta di aspettare un colpo di fortuna, probabilmente attenderà fino a tanto che gli sopravvenga un colpo di paralisi”. (F. Treves)

La gioia non dipende dal caso o dal destino; è qualcosa che possiamo realizzare noi stessi, cercandola in Dio.

LE RICCHEZZE NON DANNO LA GIOIA

Alcuni guardano alla vita dei ricchi, e pensano che la felicità si trova nell’ozio, senza sapere che il lavoro è una delle prime fonti della gioia naturale. Se l’ozio desse la felicità, allora non ci sarebbero tanti malati di mente tra le persone perché non ci sarebbero tanti suicidi né tanti atti di disperazione. No, l’esperienza quotidiana c’insegna il contrario: l’ozio toglie la felicità! Abbiamo avuto occasione di conoscere un tizio che aveva vinto milioni al lotto, si era dato alla vita di lusso, vivendo nell’ozio e nei divertimenti; ma quando i milioni sfumarono se egli ritornò al suo umile lavoro, dichiarò che il tempo passato nell’ozio era stato il piè infelice della sua vita.

Con ciò non vogliamo dire che l’intera felicità si trovi nell’eccesso opposto, cioè nel lavoro continuo ed incessante. Se è vero che il lavoro nobilita l’uomo, è anche vero che l’uomo non ha solo bisogno di lavoro, ma anche di elevare la mente, di educare il cuore, di meditare, di ammirare le bellezze del creato, di leggere la Parola di Dio, di pregare. Vi sono molti che s’immergono anima e corpo nelle attività, dimenticando tutto, vivendo solo nel piacere di far denaro. Ma è scritto: è Che giova egli all’uomo se guadagna tutto il mondo e perde l’anima sua? (Marco 8:36) La gioia si può trovare solo in Dio ed in una vita consacrata al suo servizio.

Contrariamente a quanto comunemente si crede, infatti, la fede cristiana non è qualcosa di misterioso, circondato di oscurità e di tristezza; non è basata su piagnistei o su sdolcinati languori o meste lamentazioni. La fede cristiana predica la liberazione dalla morte eterna, predica la vita eterna, la risurrezione, la gioia, la vittoria. San Paolo esorta i cristiani di Filippi, come anche noi, a rallegrarsi del continuo, a vivere una vita di gioia e di serenità, dimostrando al mondo che dove c’è Cristo, non c’è la sconfitta, ma c’è il canto gioioso della vittoria. “Rallegratevi del continuo nel Signore. Da capo dico: Rallegratevi!”

Tutta la Parola di Dio abbonda di riferimenti alla gioia e all’allegrezza. Non solo gioia spirituale, ma anche gioia morale (che è pace e serenità), e gioia naturale (che è contentezza e soddisfazione per le belle cose di cui Dio ci circonda).

LA GIOIA è UN DONO DI DIO

Nel Nuovo Testamento, la gioia viene descritta come un dono proveniente da Dio e che si riceve quando si accetta Gesù nel cuore; essa viene prodotta dallo Spirito Santo ed è anzi annoverata fra i frutti dello Spirito. La gente del mondo non può godere la gioia di Dio, la pace soprannaturale, perché, com’ è scritto, l’uomo naturale non può ricevere le cose dello Spirito di Dio, e non le può conoscere, perché bisogna giudicarle spiritualmente. Per contrapposto, i credenti pieni di gioia sono anche tali in mezzo alle afflizioni e alle sofferenze. Infatti, la Parola di Dio non dice che saremo liberati da tutte le sofferenze, prove e tentazioni, ma che esse non turberanno la nostra gioia e pace.

Caro amico, son certo che spesso hai rivolto gli occhi verso l’alto lamentandoti della tua vita e domandandoti quale male hai fatto per meritarti tanti dispiaceri, tanti dolori, tanti guai e miserie. Sappi che la tua vita non è un’eccezione. Tutti gli uomini vivono nella ricerca di qualcosa che non sono mai riusciti a trovare. Oggi, queste parole che hai letto, possono segnare l’inizio di un cambiamento radicale nella tua vita. Personalmente, non posso darti nulla, ma il mio Padre celeste è ricco e potente, e so che Egli può darti gioia e pace, so che te le darà, se accetti Gesù nel tuo cuore.

Perché non provi? Perché non metti da parte ogni cosa, oggi stesso, e non ti decidi a fare quel passo che può rappresentare l’avvenimento piè importante della tua esistenza?

Vieni a Gesù ed Egli ti salverà! Ti darà la pace che ancora non hai, e il tuo cuore inonderà di gioia!