Signore, questa parabola la dici per noi?

di Roberto Bracco   –   “Signore, questa parabola la dici per noi?”  (LUCA 12: 41)

Nella domanda di Pietro troviamo l’ idea di molti ministri che credono che il messaggio, del quale sono essi stessi interpreti, non costituisce mai un messaggio individuale per la loro vita. Essi non si sentono mai affrontati individualmente dalle parole di Gesù e perciò finiscono col cadere in un cristianesimo teorico che presenta un netto contrasto fra quanto affermano e quanto manifestano nelle loro opere. Non vogliamo allargare eccessivamente l’argomento e perciò ci limiteremo a poche righe relative al soggetto della parabola di Gesù. La parabola ha il suo «verso chiave» nelle parole: «Beati, quei servitori, i quali il Signore troverà vegliando» (v. 37). E‘ una, delle tante parabole neotestamentarie che ammaestra ed esorta intorno al vegliare. Vegliare equivale a vivere in comunione con Dio, vivere in preghiera davanti a Dio.

Non mancano sermoni, articoli ed esortazioni su questo importantissimo argomento spirituale, ma ciò che manca è una pratica sincera, profonda, sentita. In altre parole, possiamo dire che oggi ci sono una moltitudine di teorici capaci di parlare della preghiera e della comunione con Dio, ma non ci sono altrettanti credenti, e soprattutto altrettanti ministri, che fanno della preghiera esercizio costante della loro vita cristiana. E’ doloroso assistere allo spettacolo di tanti «dispensatori» o come diciamo comunemente, di tanti fratelli principali che sono sempre pronti a parlare, discutere, e sono sempre pronti a predicare o compiere altre attività ecclesiastiche, ma non sono mai disposti a passare un’ ora in preghiera davanti a Dio. Sembra quasi di sentir ripetere le parole di Pietro: «Signore, dici tu…?».

— Ma, Signore, non vedi come siamo occupati? Non vedi che noi non abbiamo tanto bisogno di pregare? siamo esperti e sufficienti per compiere ogni cosa! — Naturalmente, di fronte alle comunità il linguaggio di questi «dispensatori» cambia e voi li sentirete ripetere cento volte: Fratelli, vegliate e pregate! Essi, purtroppo, non realizzano che la loro teoria, oltre ad impedire la benedizione nella loro vita, non riesce ormai a convincere più nessuno. Oggi sono necessari uomini di azione nel senso vero di questo termine e per un cristiano è azione non la sua azione, ma la volontà di Dio nella sua vita. Ogni credente è esortato dalla Scrittura a vegliare, ma in maniera particolare ogni ministro, che esorta la comunità a vegliare, è chiamato a vivere in comunione con Dio ed in preghiera davanti a Dio.

Il credente, che ha ricevuto l’esortazione alla preghiera, deve sempre trovare il ministro alla riunione di preghiera. Il membro di chiesa che è chiamato a riconoscere l’autorità degli anziani deve essere aiutato in questo suo dovere dall’ esempio degli anziani stessi. Nessun «dispensatore» deve chiedere ingenuamente : «Signore, dici a noi..?» Essere dispensatore per dispensare soltanto parole è troppo povera cosa; e perciò dobbiamo ambire di dispensare i frutti della potenza di Dio. Vegliare! Deve essere il motto e la divisa di ogni ministro, perché ogni ministro può vegliare, deve vegliare. Non esistono occupazioni profane o sacre; non esistono scuse più o meno legittime, che esonerano un «dispensatore» dal passare del tempo in preghiera ed in intima comunione con Dio; anzi, non crediamo di essere audaci nell’affermare che il servizio senza la preghiera non può essere il risultato della guida di Dio e, quindi, a coloro che trascurano la preghiera a causa del servizio, noi diciamo: Meno servizio e più preghiera!

Fratello, che sei stato chiamato ad essere operaio nel campo di Dio, come puoi vivere senza vegliare? Come puoi vivere senza pregare? Non ti accorgi che la tua vita è arida e che quello che si manifesta in te è soltanto un cristianesimo in teoria? Non ti accorgi che sei continuamente seguito dagli sguardi dubbiosi di un popolo che non è convinto del tuo lavoro? Non ripetere: Signore, dici a me? Ma convinciti che il messaggio ti riguarda personalmente e che proprio oggi Gesù ti ripete: VEGLIA, VEGLIA e PREGA