GRANDI INNI: “FORTE ROCCA E’ IL NOSTRO DIO”.

Il 31 ottobre 1517, Martin Lutero affisse le famose  novantacinque tesi alla porta della cattedrale di Wittenberg, Germania. Questa data è stata definita come il “4 Luglio del protestantesimo”.

“Forte Rocca è il nostro Dio” è l’inno più potente del movimento della riforma protestante  di Lutero ed è basato sul Salmo 46. Questo inno è diventato il grido di battaglia del popolo, una grande fonte di forza e di ispirazione anche per coloro che sono stati martirizzati per le loro convinzioni.  E’ una proclamazione solenne e maestosa della nostra fede.

 Questo inno è stato tradotto  praticamente in ogni lingua conosciuta ed è considerato uno dei più nobili e classici esempi di innologia  cristiana. Il primo rigo di questo inno nazionale della Germania protestante è stato opportunamente trascritto  sulla tomba del grande riformatore a Wittenberg.

Lutero aveva forti convinzioni circa l’uso e la potenza della musica sacra. Una volta scrisse che  “non avrebbe permesso a nessun uomo a predicare o insegnare al popolo di Dio senza un’adeguata conoscenza dell’uso e della potenza del canto sacro.”

 Martin Lutero era abituato ai conflitti.  Il 3 gennaio 1521 con la bolla Decet Romanum Pontificem, Leone X scomunicava Martin Lutero, l’accusa era di eresia hussita. Il principe Federico ottenne che a Lutero non fosse fatto alcun male a Worms e che gli si consentisse di esporre le sue ragioni. Lutero aveva già spregiativamente bruciato in pubblico la bolla papale Exurge Domine (15 giugno 1520) con la quale era stato minacciato di scomunica se non avesse desistito dal proprio intento (in suo pravo et damnato proposito obstinatum).

 Il 16 aprile Lutero giunse alla dieta salutato festosamente dalla popolazione. Nel corso dei successivi due giorni il monaco riformatore spiegò i contenuti dei suoi scritti all’assemblea composta dall’imperatore e dai principi, compresi alcuni delegati papali. Ciononostante gli fu imposto di abiurare, ma Lutero rifiutò e Carlo V lo condannò come nemico della cristianità tedesca ed eretico. Il salvacondotto imperiale che il principe Federico aveva ottenuto per il suo protetto impedì l’immediato arresto di Lutero a Worms. Per salvarlo dalla condanna che ormai era stata emessa, il principe organizzò un falso rapimento di Lutero allo scopo di tenerlo nascosto nel castello di Wartburg, ad Eisenach, dove rimase per dieci mesi, nel corso dei quali si dedicò alla sua più importante opera: la traduzione tedesca del nuovo testamento, partendo dal testo greco redatto pochi anni prima da Erasmo da Rotterdam. Pubblicata anonima nel settembre 1522, divenne nota come il “Nuovo Testamento di Settembre”. Costava un fiorino e mezzo, pari al salario di un anno di una domestica. Comunque andò a ruba. In dodici mesi se ne stamparono 6.000 copie in due edizioni, e almeno altre 69 edizioni seguirono nei successivi 12 anni.

 Con Lutero assente, la responsabilità di portare avanti il movimento riformatore ricadde su Melantone e Carlostadio mentre sia a Wittenberg che in altri luoghi della Germania iniziarono a scoppiare disordini e si riscontravano comportamenti contrari alla dottrina cattolica da parte dei sacerdoti. L’8 maggio 1521 Carlo V proclamò l’editto di Worms, con il quale le tesi luterane venivano ufficialmente condannate e perseguite in tutti i territori dell’impero. Lutero era considerato un fuorilegge e un nemico pubblico, chiunque poteva ucciderlo impunemente, sicuro dell’approvazione delle autorità. La situazione di Lutero si fece estremamente pericolosa e c’era chi temeva, e chi sperava, che l’intera vicenda si concludesse, come tante altre volte in passato, col rogo. Il 1º dicembre 1521 era intanto morto papa Leone X. Nel marzo 1522 Lutero rientrò a Wittenberg. La prima edizione del Nuovo Testamento fu pubblicata in quell’anno.

 Si pensa che questo inno è stato scritto a Coberg, Germania ed è stato ispirato dalla dieta di guglie (1529), che cercò di reprimere il movimento luterano. Forte Rocca diventò  il grido di battaglia di Lutero e della riforma  in quel conflitto. E’ tratto dal Samo 46:  DIO è per noi un rifugio ed una forza, un aiuto sempre pronto nelle avversità.  Perciò noi non temeremo, anche se la terra si dovesse spostare e se i monti fossero gettati nel mezzo del mare, e le sue acque infuriassero e schiumassero, e i monti tremassero al suo gonfiarsi.

 

 Lutero scrisse 37 inni complessivamente, e suoi seguaci ne scrissero migliaia.  Ma certamente questo è il più famoso.

A Might Fortress Is Our God

 Praise & Worship – A Mighty Fortress Is Our God

TESTO IN ITALIANO:

Forte rocca è il nostro Dio, nostra speme in Lui si fonda.
Ne sostien benigno e pio, nell’angoscia più profonda.
Il tristo tentator,a noi fa guerra ognor.
Astuzia e frode son l’armi sue tremende,
Ma da lor Dio ne difende.

E’ perduto immantinente, quei che solo in sé confida.
Per noi pugna un Uom possente, che Dio scelse a nostra guida.
Chi sia, domandi tu, Egli è Cristo Gesù, nostro Signore.
Da Lui vigor ne viene, la vittoria in man Ei tiene.

Se migliaia di demoni, ne volessero inghiottire,
Le malefiche legioni,non vedranci impallidire.
Con tutti i lor terror, si mostrin pure il cuor,
No, non ci trema. A un detto dell’Eterno,
Fia depresso il re d’inferno.

La parola della vita, rispettar dénno i potenti.
Col Suo Spirto Iddio n’aita, noi sarem con Lui vincenti.
Se pieni di furor, tolgonci figli, onor
Ed ogni bene,ne avranno vantaggio lieve
A noi il Regno restar deve.

La versione italiana è stata fatta da G. B. Niccolini il cui testo è un adattamento.