IL MALE NASCOSTO

di Roberto Bracco   –   Fratello, hai mai esaminato l’attitudine del tuo cuore dopo aver pronunciato un ispirato sermone, o dopo aver reso una testimonianza guidata, o dopo aver elevato una calda preghiera? Hai mai esaminato l’attitudine del tuo cuore dopo aver compiuto una buona opera, o dopo aver fatto una generosa elargizione? Hai mai esaminato l’attitudine del tuo cuore dopo aver ottenuto una vittoria spirituale, o dopo aver conseguito un progresso cristiano? Sai tu che il tuo cuore può rendere inutili e vane tutte le cose buone della tua vita?

Sai tu che esso può rubarti il premio della tua fatica? Ricorda: “sopra ogni guardia, guarda il tuo cuore…” (Proverbi 4:3). E soprattutto ricorda che: “I puri di cuore vedranno Dio “(Matteo 5)

Il cuore puro ha sempre e solo un’attitudine perché, secondo il significato della parola “puro” è privo di ogni mistura, mentre l’attitudine dei cuori nei quali si trovano mescolate la superbia, la vanagloria, la carnalità, i rancori, gli odi, viene modificata dalle circostanze, che invece non hanno nessuna influenza sui cuori “puri”. In considerazione di ciò, fratello, ti domando ancora una volta, “hai mai esaminato l’attitudine del tuo cuore?”

Nota bene: la domanda riguarda solo l’attitudine del cuore successivamente al compimento di quelle opere buone che possono definirsi cristiane, perché quelli sono momenti particolari nei quali è possibile accertare profondamente la condizione spirituale nella quale viviamo.

Se non l’hai mai esaminata, comincia ad esaminarla da oggi; fa tesoro di questo esame e fa tesoro delle conclusioni che potrai trarne. Ricorda: il cuore puro ha sempre un’attitudine: l’attitudine di Gesù. Il cuore che subisce alterazioni o modifiche non è puro.

Se, per esempio, dopo aver compiuto una bella o buona operazione sei soddisfatto di te stesso, nel tuo cuore c’è ancora della mistura. Il sentimento che ci fa godere di una intima o palese soddisfazione della nostra personalità si chiama “superbia”. È se, dopo il compimento di una bella o buona opera avverti il desiderio di darle larga pubblicità, puoi senz’altro concludere che il tuo cuore non è puro. In questo caso la mistura che contiene si chiama “vanagloria”.

E se, dopo il compimento di una bella o buona opera si è tentato di trarne benefici per la tua vita puoi apertamente dichiarare a te stesso che una tremenda impurità abita ancora nel tuo cuore: la carnalità. Il fratello Smith Wigglesworth diceva: “se vuoi andare ad un convegno, devi prima rivolgerti tre domande:
– Desidero di essere ascoltato?
– Desidero  attirare gli sguardi su di me?
– Desidero qualche vantaggio finanziario? Se poi rispondere affermativamente anche una sola di queste domande, non hai il diritto di andarci
“.
Perché? Perché se ci andassi permetteresti all’impurità del tuo cuore di svilupparsi.

È da tener presente che queste non sono le sole impurità che possono trovare albergo dentro di noi: ce ne sono tante altre, ed è necessario guardarsi da tutte: ma quelle menzionate sono tra le più pericolose e tra le più nascoste: infatti è spontaneo controllare ed investigare il proprio cuore dopo un’azione scorretta ed è facile, quindi, scoprire e, conseguentemente combattere altre impurità; ma non è altrettanto spontaneo controllare il proprio interno dopo aver operato il bene. Le regioni più pericolose impurità sono quindi quelle che si nascondono dietro il bene.