DIMORARE IN CRISTO

di Agostino Masdea – “Dimorate in me e io dimorerò in voi”. Giovanni 15:4.  –  Non credo di riuscire a trovare le parole adatte per descrivere cosa si provi nel “dimorare in Cristo”. È una condizione di straordinaria libertà, perché viviamo sotto la Sua Signoria e non più sotto la schiavitù del peccato. Gesù illustra magistralmente questo rapporto portando l’esempio della vite e del tralcio: “Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto”. Giovanni 15:5   

Il frutto di cui parla Gesù sono quelle opere della nostra vita che glorificano Dio, e non sono riconducibili alla nostra competenza o bravura, ma alla vita del Figlio di Dio in noi. Infatti, senza di Lui, saremmo completamente impotenti a portare quel tipo di frutto.

La nostra dipendenza da Gesù è quindi assoluta, esattamente come quella del tralcio rispetto alla vite. È la linfa vitale che scorre nella vite che arriva al tralcio e genera il frutto, e quando noi dimoriamo in Cristo, dimoriamo nel Suo amore, che da noi poi raggiunge anche i nostri fratelli ed il nostro prossimo. “Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi; dimorate nel mio amore”. Giovanni 15:9   

Il credente che entra in questa vita straordinaria non sentirà mai il bisogno di tornare ad abitare nella catapecchia della sua vecchia natura, cioè a fare del mondo e delle sue realtà effimere la sua “dimora”, perché in Cristo si diventa sempre più consapevoli della bellezza, della potenza e della ricchezza delle realtà celesti.

Paolo dice ai Colossesi: “cercate le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Abbiate in mente le cose di lassù, non quelle che sono sulla terra, perché voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio” Colossesi 3:1-3  

Fratelli, il tralcio non deve fare nessuno sforzo per dimorare nella vite. Confidiamo nel Signore, e se lo facciamo, porteremo molto frutto, e niente e nessuno, mai, potrà separarci dal Suo amore.

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