UN CULTO GRADITO A DIO

di Agostino masdea – “O Signore, apri le mie labbra, e la mia bocca proclamerà la tua lode. Tu infatti non prendi piacere nel sacrificio altrimenti te l’offrirei, né gradisci l’olocausto. Salmo 51: 15-16

Ci sono due tipi di offerta, o di culto, che possiamo offrire a Dio. Il salmista ci mostra entrambi i modelli. Le sue parole vengono riprese dallo scrittore della lettera agli Ebrei: “offriamo dunque del continuo a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome” Ebrei 13:15. Questa è l’offerta gradita da Dio.

C’è poi l’offerta non gradita. È quella indicata dal salmista nel verso 16: sacrifici, olocausti, in poche parole atti formali, rituali religiosi, forme esteriori, espressione della religione vuota e apparente.   

Davide dice che la cosa più importante del nostro culto non è ciò che facciamo esteriormente e formalmente, ma quello che abbiamo nel nostro cuore e nella nostra anima, da dove deve sgorgare la vera adorazione.

Per secoli l’errore degli israeliti fu quello di offrire i loro sacrifici, pecore, buoi, capri e altre offerte varie, pensando che questo rendeva Dio contento e soddisfatto. Ma non era così! Perché Dio diceva: “…io desidero la misericordia e non i sacrifici, e la conoscenza di DIO più degli olocausti.” Osea 6:6

Non ha nessun valore e non c’è nessuna utilità ad andare in chiesa e poi tornare a casa senza avere adorato il Signore insieme ai nostri fratelli, e l’adorazione non è mai un atto formale, ma una questione di cuore.  
Non è importante la forma del culto, perché ogni popolo ha la sua cultura e il suo modo di esprimersi differente dagli altri, ma quel che veramente Dio apprezza è un’adorazione che coinvolge  il nostro cuore e la nostra mente.

Il culto non è solo canto, preghiera e ascolto della Parola; questi possono essere atti del nostro culto, ma la definizione vera di culto, secondo il Dizionario Webster è “onorare con amore stravagante, esagerato, e con estrema sottomissione”. Questo è la nostra vera offerta a Dio!