Accesso alla Grazia

di Agostino Masdea  –  Il capitolo 5 della lettera ai Romani ci mostra tutti i benefici che il credente ottiene per mezzo della fede. Il primo è la giustificazione, cioè  l’azione da parte di Dio che dichiara che una persona è giusta al Suo cospetto. Oggi meditiamo le parole del verso due, che ci dicono che per mezzo della stessa fede in Cristo, “abbiamo avuto accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio”. Romani 5:2

Molti anni fa, per motivi di lavoro, ogni giorno accedevo in aziende o edifici istituzionali dove all’entrata ricevevo il “pass”. Con quel cartellino potevo andare liberamente in giro in quell’edificio, senza nessun problema. La fede è qualcosa di simile: è il pass che ci dà accesso alla grazia.  

Cosa è “la grazia?”  È un favore immeritato.  In greco la parola è “charis”, ed è legata alla parola “dono”.  La grazia è il dono di Dio. Per questo, non si deve pagare nessuna somma di denaro. Se tu paghi un regalo, non è più un regalo.  Si tratta di un acquisto.  E così, coloro che cercano con le loro opere la salvezza, negano la grazia di Dio.

Quando parliamo di “dono” o di “regalo” è chiaro che ci viene in mente una persona cara o un amico. Nessuno penserebbe di fare un regalo ad un nemico. Ma qui vediamo che Dio ha concesso la grazia a noi, ci ha dato questo dono, quando ancora eravamo suoi nemici. Infatti, se mentre eravamo nemici siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del suo Figlio, molto più ora, che siamo stati riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Romani 5:10

Abbiamo quindi un motivo per “vantarci” o “esultare” non per le nostre capacità o bontà o buone opere, ma per la speranza che abbiamo in Cristo, della gloria di Dio che ci aspetta.