PASSATO E FUTURO

di Agostino Masdea – “…dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, proseguo il corso verso la méta verso il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesù.” Filippesi 3:14

C’è un dipinto del TIZIANO, “Allegoria della Prudenza”.  Raffigura un uomo con tre teste. Una è di un giovane di fronte al futuro, un’altra di un uomo maturo che guarda al presente, e la terza di un vecchio saggio che guarda al passato. Sopra le loro teste c’è una frase che recita: “Dall’esempio del passato, l’uomo del presente agisce con prudenza in modo da non mettere in pericolo il futuro.”

Paolo parlava di sé stesso, della sua esperienza, nel capitolo tre dei Filippesi. Egli aveva la certezza che la sua vita era nelle mani di Dio. Così fece una scelta: dimenticare le cose del passato, proseguire la corsa nel presente e concentrarsi verso il premio futuro. Non significa cancellare dalla memoria le cose negative lasciando solo i bei ricordi, ma semplicemente non vivere condizionati dai fallimenti e neppure vivere sugli allori del passato.

Il mese di gennaio prende il nome dal dio romano Giano, il dio degli inizi, che presiedeva ai passaggi e ai cambiamenti. Veniva raffigurato da un uomo con due facce contrapposte, significando che con una guardava al passato e con l’altra al futuro. È quello che fanno tanti cristiani. Vivono guardando indietro, i torti subiti o le offese ricevute, e parlano sempre, con nostalgia, delle “grandi benedizioni” di un tempo. Questo impedisce loro di vivere la gioia del presente, e condiziona la speranza per il futuro.

Non dobbiamo commettere questo errore. Non vivere nei rimpianti, e non guardare al futuro con ansia. Guardiamo invece con fiducia a Colui che ci ama così tanto da perdonarci il passato e garantirci il futuro.