Storia di un inno: IT’S WELL WITH MY SOUL

Horatio_Spafford Horatio Spafford era un avvocato di successo ed un insegnante di giurisprudenza nella Chicago del 1860. Insieme a sua moglie, Anna, erano ben noti in città, sia per la carriera legale di Spafford, ma anche perché i due coniugi erano amici e sostenitori di D.L. Moody, famoso evangelista.

La città di Chicago era in forte espansione, le attività industriali erano fiorenti e lo sviluppo sociale era in forte crescita. Nel 1870 Spafford investì la quasi totalità delle sue risorse finanziarie in beni immobiliari, ma, l’anno successivo, il grande incendio dell’ottobre 1871 distrusse tutte le sue proprietà. Questo fu un durissimo colpo per la famiglia Stafford, se si aggiunge anche il fatto che prima di questa tragedia, il loro unico figlio maschio, di soli quattro anni era morto di scarlattina. Gli Spafford avevano anche altre quattro figlie, la più piccola di due anni la più grande di 12. Nonostante tutto, con coraggio, dedizione e generosità, Horatio Spafford e sua moglie, decisero di aiutare in quei giorni, le famiglie dei sopravvissuti all’incendio.

Due anni dopo Spafford decise di concedersi una vacanza insieme alla famiglia, e trascorrere un periodo in Inghilterra, approfittando anche del fatto che in quei giorni D.L. Moody teneva una campagna evangelistica a Londra. Giunti a New York, per imbarcarsi sul battello, Spafford fu costretto a trattenersi per un importante impegno di lavoro. Decise comunque di far partire la moglie e le quattro figlie, pensando di raggiungerle in un secondo momento.

Il 2 novembre 1873, durante la traversata oceanica, la S.S. Ville Du Havre affondò in dodici minuti a causa di una collisione con la nave inglese Lochearn. Nel naufragio morirono 226 persone, solo 87 sopravvissero. Dopo diversi giorni i sopravvissuti raggiunsero la città di Cardiff, nel Galles, da dove Anna Spafford inviò un laconico telegramma al marito: “Sono l’unica a essersi salvata”. Le quattro figlie avevano perso la vita in quel naufragio.

Appena potè, il fratello Spafford si imbarcò per raggiungere la moglie. Quando la nave fece rotta vicino al luogo in cui la SS. Ville de Havre aveva fatto naufragio, il capitano della nave lo chiamo sul ponte e gli disse: “Credo di poter dire che stiamo passando proprio in questo momento sul luogo dove il ‘Ville de Havre’ è affondato. L’acqua qui è profonda tre miglia”.

Spafford si chiuse nella sua cabina e si sentì spinto dallo Spirito Santo a scrivere il testo di quello che sarebbe divenuto un inno, non di dolore, ma di speranza e di vittoria. Le parole dell’inno parlano dell’opera e i benefici della redenzione, della pace divina e della speranza di ogni vero credente nella salvezza eterna.

Nel 1876, Philip P. Bliss, un compositore credente, mise in musica queste meravigliose e incoraggianti parole. Bliss, fu anche il primo a cantare l’inno nella Farwel Hall di Chicago.

Le parole dell’unico inno scritto da Spafford, sono ancora oggi di ispirazione per quanti attraversano “il mare del dolore” a causa delle sofferenze di questa vita che tante volte affliggono e mettono alla prova anche i credenti più consacrati al Signore.

“O mio cuor calmo sta”  è la versione italiana del cantico. A fianco la traduzione letterale.

O MIO CUOR CALMO STA

Se pace qual fiume m’inonda dal ciel 
 O il duolo si abbatte su me
 Qualunque la sorte, ripeter potrò
 Oh mio cuor calmo sta in Gesù.
 Oh mio cuor, calmo sta 
 Sta sereno al sicuro in Gesù.
 
 Se sono tentato da prove e dolor
 Certezza infinita sei Tu
 Dal mal, dal peccato redento io son
 Per il sangue che hai sparso Gesù.
 
 Or vivere è Cristo, sol Cristo per me
 Se anche il Giordan passerò
 Non temo la morte, la prova, il dolor
 Sempre pace godrò in Gesù.
 
 Ma il tuo ritorno Signore bramiam
 Non morte ma gloria attendiam
 Oh, angelica voce, oh, tromba dal ciel
 Oh, beata speranza in Gesù.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IT’S WELL WITH MY SOUL

Quando pace, come un fiume, si trova sulla mia via, quando i dolori si scagliano come onde del mare, qualunque sia la mia sorte,
Tu mi hai insegnato a dire:
«È utile, è utile alla mia anima!».
Anche se Satana dovesse colpirmi,
Anche se le prove dovessero giungere,
Prenda il controllo la beata certezza
che Cristo ha custodito i miei indifesi beni
e ha versato il Suo sangue per la mia anima.
Il mio peccato, oh, che gioia dà il solo pensiero!
Il mio peccato, non in parte, ma è interamente
appeso alla croce, e io non ne sono più gravato.
Loda il Signore, loda il Signore, oh anima mia!
Da ora in poi, per me vivere è Cristo
se il Giordano dovesse sommergermi,
il dolore non mi seguirà, poiché,
nella morte, come nella vita,
Tu sussurrerai la Tua pace alla mia anima.
Ma Signore, è Te, è la Tua venuta che aspettiamo.
Il cielo, non la tomba è la nostra meta.
Oh tromba angelica! O voce del Signore
Beata speranza, beato riposo dell’anima mia.
Signore, affretta il giorno in cui l’oggetto
della mia fede sarà rivelato,
le nuvole si srotoleranno come pergamena,
la tromba suonerà, e il Signore scenderà.
“Anche questo è utile alla mia anima!”.